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IL RAPPORTO

ONU e OMS: accelerare contro l'antimicrobico-resistenza

Sospendere immediatamente l'uso degli antimicrobici critici nella lista dell'OMS ed eliminarne l'uso, dove ancora è praticato, come promori di crescita.
Lo chiede il rapporto dell'agenzia IACG, istituita ad hoc da Oms e Onu sull'antimicrobico-resistenza nel mondo. Il documento sviluppa un approccio "one health" secondo il quale nessun settore - umano, veterinario e ambientale- può chiamarsi fuori o non avere contromisure a disposizione.

La nuova Agenzia (UN Ad hoc Interagency Coordinating Group on Antimicrobial Resistance -IACG) indica alcuni provvedimenti urgenti che in molti Stati del mondo non sono ancora stati presi. Ad esempio dotarsi di un piano nazionale per affrontare il problema e ridurre l'uso di antimicrobici, dismettere subito l'uso dei CIA (Critically Important Antimicrobials) elencati dall'OMS e vietare gradualmente l'uso degli antibiotici come promotori di crescita animale (uso non più consentito in Europa, ma ancora ammesso in altri continenti).

I driver dell'uso di antimicrobici nella salute degli animali - I Paesi nei quali l'utilizzo di antimicrobici rischia di sfuggire di mano sono i cosiddetti "LMIC" Low- and Middle-Income Countries. In queste aree del mondo si stanno fronteggiando imponenti e costose malattie animali, ma i Servizi Veterinari sono sottofinanziati. Le produzioni animali su vasta scala mondiale e l'uso inappropriato di antimicrobici negli animali contribuiscono ad aggravare lo scenario. Nei settori animale e vegetale, i costi potenzialmente più elevati dei nuovi prodotti rischiano di indurre gli agricoltori a preferire antimicrobici o prodotti più vecchi e meno efficaci

Servizi Veterinari sotto-finanziati- Ma ONU e OMS mettono in guardia da altri fattori. I benefici dell'innovazione scientifica nella risposta alla resistenza antimicrobica andranno persi - dicono- se non saranno resi disponibili a tutti coloro che ne hanno bisogno nuovi prodotti in campo umano e animale.
L'accesso agli attuali antimicrobici e alla diagnostica è già inadeguato in molti LMIC. Il ricorso a strumenti diagnostici e ai vaccini disponibili è al momento "sub-ottimale" a causa di fattori economici, mancanza di operatori sanitari e veterinari adeguatamente formati.

Inoltre, la scarsa produzione e la debolezza delle catene di approvvigionamento degli antimicrobici esistenti, causano frequenti carenze di questi prodotti in tutto il mondo e contribuiscono ulteriormente ad aumentare le malattie e le resistenze negli esseri umani e animali

Lo scenario richiede investimenti e cooperazione per ridurre la povertà e le diseguaglianze sanitarie, le cui conseguenze si ripercuotono anche sui Paesi più ricchi e più consapevoli nella lotta all'antimicrobico-resistenza. Di primaria rilevanza, inoltre il raccordo con gli indirizzi dell'OIE, l'Organizzazione Mondiale della Sanità Animale, che ha commentato mettendo l'accento sull'approccio "one health" e sul punto di svolta in cui si trovano le politiche sanitarie di tutto il mondo.

No Time to Wait: Securing the future from drug-resistant infections
IACG Final Report