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PARCELLE, IL CLIENTE NON PUO’ IMPORRE LA TARATURA

PARCELLE, IL CLIENTE NON PUO’ IMPORRE LA TARATURA
Il cliente ha diritto alla "taratura" della parcella da parte dell'Ordine. Ma il professionista non è obbligato a depositare la parcella per la verifica della correttezza dell'onorario. La Cassazione ha respinto il ricorso di un cliente che chiedeva di accertare questo obbligo a carico di un geometra. Il cliente non può imporre al professionista di "tarare" le proprie parcelle. Il professionista non è tenuto a depositare la parcella -e l'eventuale documentazione riguardante la prestazione fatturata - presso l'Ordine, ai fini della "taratura". E il cliente non può imporre al professionista di "tarare" le proprie parcelle. L'ha stabilito la Corte di Cassazione, con sentenza depositata ieri, in seguito ad un contenzioso a carico di un geometra.

Il cliente del professionista in questione, infatti, opponeva il diritto a conoscere la quantificazione degli onorari da parte dell'Ordine professionale, sostenendo che l'obbligo del professionista discendeva da doveri di correttezza, buona fede e deontologia professionale.

Già la Corte d'Appello negava la pretesa del cliente in mancanza di fondamento normativo e, pur riconoscendo il diritto (nei confronti dell'Ordine) alla taratura, non aveva riconosciuto la possibilità di obbligare il professionista a depositare la parcella. Stesso orientamento in Cassazione: non costituisce illecito e nemmeno negligenza il comportamento del professionista che non dà seguito alla pretesa del cliente.