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FEDERFARMA E ASFI

Fenobarbitale: Soliphen, Luminale e Gardenale

Fenobarbitale: Soliphen, Luminale e Gardenale
Soliphen disponibile dal 31 marzo, ma se manca il Veterinario può prescrivere in deroga luminale e gardenale. ASFI: il farmacista non può rifiutarsi.

E' formalmente in commercio il Soliphen, compresse divisibili da 60 mg di fenobarbitale, ma ciò non esclude che, nel caso in cui risultasse mancante, il veterinario possa prescrivere, sotto sua responsabilità e con ricetta veterinaria non ripetibile, un medicinale autorizzato per l'uso umano qui luminale (15 e 100 mg compresse) e gardenale (15 e 100 mg compresse).

Queste le indicazioni diffuse da diverse fonti di categoria che hanno cercato di dare una risposta ai dubbi sollevati in seguito alla denuncia, fatta nei giorni scorsi dai medici veterinari (Anmvi e Fnovi) a Federfarma e a Fofi, per la mancata dispensazione in farmacia del farmaco in deroga, in attesa del nuovo farmaco, che ha creato «un ingiustificato e irresponsabile vuoto terapeutico».

«E' lecito avvalersi dell'uso in deroga». A dover rispettare queste disposizioni, sottolinea una nota diffusa da Federfarma Roma, sono i veterinari: «Le sanzioni per la non corretta ricettazione sono a carico esclusivamente del medico veterinario. E qualora in fase di ispezione c/o la farmacia venissero contestate le ricette di luminale/gardenale spedite oltre il 1° aprile 2017, al fine dell'impugnazione della sanzione, è necessario che nelle note al verbale sia aggiunta una dichiarazione che recita: "Si contesta l'osservazione in base al disposto dell'art. 108 comma 11 del D.lvo 193/2006: Salvo che il fatto costituisca reato, il veterinario che non osserva le disposizioni degli articoli 10 e 11 è soggetto al pagamento di una sanzione amministrativa pecuniaria da euro 1.549,00 a euro 9.296,00. È soggetto alla medesima sanzione chiunque fornisce medicinali veterinari senza la prescrizione prevista dall'articolo 76, commi 1 e 2"».

Secondo Maurizio Cini, presidente Asfi, in una sua recente analisi, nei due articoli di legge citati c'è la risposta ai dubbi ma rivolta «al medico veterinario e non al farmacista il quale non può e non deve rifiutare la spedizione della ricetta in quanto non gli è richiesto questo tipo di controllo e tantomeno gli è imposto il rifiuto della spedizione della ricetta». Il problema, prosegue l'«riguarda il veterinario al quale potrebbe chiesta la ragione della prescrizione del medicinale ad uso umano in presenza del medicinale veterinario. Le ragioni potrebbero essere rintracciate anche nella forma farmaceutica del nuovo prodotto da 60 mg che, pur essendo divisibile in due o anche in quattro parti, potrebbe non consentire comunque il corretto dosaggio per un animale di piccolissima taglia. Il farmacista potrebbe comunque intervenire, sulla base di una ricetta che lo preveda, riducendo il dosaggio del Soliphen previa triturazione delle compresse e l'allestimento di capsule o cartine contenenti dosi di 10 o anche di 5 mg di fenobarbitale». (fonte)

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