La Federazione dei Veterinari Europei fa il punto sulla LSD in Francia ed esprime solidarietà ai Colleghi. Collaborazione scientifica con i Veterinari italiani.
"Ferma condanna verso qualsiasi abuso verbale, molestia online e aggressione" nei confronti dei Veterinari francesi "
che lavorano in circostanze estremamente difficili" per gestire la Dermatite nodulare contagiosa (LSD- Lumpy Skin Disease). L'ha espressa oggi la FVE in una edizione speciale della sua newsletter, interamente dedicata alla
situazione epidemiologica in Francia, arrivata a supeare i 110 focolai di LSD confermati e gestita con azioni inevitabili per quanto impopolari di depopolamento.
Dalla seconda metà dell'anno, i focolai sono comparsi principalmente nella regione Alvernia-Rodano-Alpi (Savoia, Alta Savoia, Ain, Rodano) ma si stanno diffondendo verso sud-ovest (Pirenei Orientali). I focolai recenti sono geograficamente concentrati, principalmente nel sud della Francia, in particolare nella regione dell'Occitania.
La Francia sta gestendo i focolai nei bovini secondo quanto previsto dalla normativa europea e internazionale, sulla base della valutazione del rischio epidemiologico e delle evidenze scientifiche disponibili. Le
Autorità francesi hanno imposto una rigorosa strategia di eradicazione: abbattimento sistematico delle mandrie infette, divieti di trasporto degli animali e vaccinazioni di emergenza entro un raggio di 50 chilometri. La situazione epidemiologica rimane sotto stretta sorveglianza da parte delle autorità competenti, con un monitoraggio rafforzato nelle aree circostanti e rigorosi controlli degli spostamenti per prevenire un'ulteriore diffusione.
Aggressioni e proteste- I Veterinari coinvolti nelle azioni di controllo della malattia sono stati
vittime di violenze e intimidazioni. Per questo le rappresentanze veterinarie francesi e l'UEVP – hanno tenuto una conferenza stampa congiunta, a Parigi, per illustrare le basi scientifiche della strategia di controllo in atto e per condannare le aggressioni: offese verbali, anche via social, azioni vandaliche contro strutture veterinarie e aggressioni fisiche che non hanno risparmiato nemmeno i familiari dei Colleghi francesi.
Proteste di piazza sono in corso anche oggi. Una sessantina di persone ha risposto all'appello della confederazione agricola francese che ha convocato una manifestazione davanti alla prefettura della Sarthe, a Le Mans, uno dei territori interessati dall'espansione epidemiologica. La
richiesta è di sospendere gli abbattimenti.
Depopolamento e vaccinazione- Da un punto di vista scientifico, la FVE ricorda che il depolamento delle unità epidemiologiche infette è considerato necessario per prevenire l'ulteriore diffusione del virus. Gli animali asintomatici, in cui la malattia è presente ma non rilevabile con gli attuali strumenti diagnostici, rappresentano infatti un sicuro veicolo di contagio. Ad oggi, sono stati abbattuti circa 3.300 capi, con l'obiettivo di proteggere la più ampia popolazione bovina francese, che conta circa 16 milioni di capi.
Alla data del 21 dicembre 2025, il Ministero dell'Agricoltura di Francia riferisce che il 22,5% del bestiame dei Dipartimenti del Sud-Ovest è stato vaccinato, per un totale di 159.827 bovini.
I Veterinari francesi e quelli Italiani hanno recentemente avuto scambi scientifici sui metodi di gestione della malattia. La FVE ha promosso un
webinar congiunto, con il Vice Presidente
Jane Clark, gli esperti,
Gaia Muroni (IZS Sardegna) e
Nicolas Berthollet (SNGTV, SNVEL, GTV OVVT AURA).