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CONFEDERAZIONE SVIZZERA

Allevamenti intensivi, divieto bocciato dal referendum

Allevamenti intensivi, divieto bocciato dal referendum
I cittadini e le istituzioni della Svizzera si sono espressi contro l'iniziativa costituzionale per "il diritto degli animali a non essere oggetto di allevamento intensivo".

Domenica scorsa, l’iniziativa popolare «No all’allevamento intensivo in Svizzera" è stata respinta con il 62,9 % dei voti, come raccomandato dal Consiglio federale e anche dal Parlamento elvetico. Ha partecipato al voto il 52, 3% della popolazione svizzera.

L'iniziativa proponeva di modificare la Costituzione elvetica, inserendo il principio della dignità dell’animale includendo "il diritto di non essere oggetto di allevamento intensivo", definito come l'allevamento "industriale finalizzato alla produzione più efficiente possibile di prodotti animali, nell’ambito del quale il benessere degli animali è leso sistematicamente". Il testo conferiva alla Confederazione il compito di definire criteri di ricovero e cura rispettosi dell’animale, l’accesso a spazi esterni, la macellazione e le dimensioni massime del gruppo per stalla.

Una nota ufficiale della Confederazione sottolinea che nella Costituzione sono già contemplate "forme di produzione agricola particolarmente in sintonia con la natura e rispettose dell’ambiente e degli animali". E inoltre, "sempre più animali da reddito vivono in stalle che rispondono alle loro esigenze e hanno regolarmente accesso a spazi esterni".

Quanto alla definizione di "allevamento intensivo" nel decreto di iniziativa popolare, le istituzioni confederali chiosano: "Questo tipo di allevamento intensivo è già vietato in Svizzera".
Quanto alla densità, "se il benessere degli animali è garantito, non c’è motivo di limitare il numero di animali ai fini della protezione degli animali e in particolare, della dignità dell’animale. Il benessere del singolo animale non aumenta automaticamente se in un allevamento ci sono complessivamente meno animali".

Se la proposta fosse stata approvata la Svizzera avrebe dovuto rinegoziare 32 accordi di libero scambio con 42 partner esterni all’UE. Ne conseguirebbero maggiori costi d’investimento e d’esercizio, controlli onerosi nelle aziende estere e un rincaro delle derrate di origine animale.

Iniziativa sull’allevamento intensivo