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DDL IN SENATO

Equo compenso, Confprofessioni: modifiche ancora possibili

Equo compenso, Confprofessioni: modifiche ancora possibili
C'è la volontà politica di intervenire sulla legge per l'equo compenso. Lo afferma Confprofessioni al termine del Tavolo riunito dal Ministro Marina Calderone.

La soglia dei 50 dipendenti e la sanzione disciplinare a carico del professionista sono i punti critici della prima legge sull'equo compenso che sta per tagliare il traguardo in Parlamento. Approvata dalla Camera senza emendamenti, la legge è all'esame del Senato dove si aprono spiragli di modifica. Secondo Confprofessioni al Ministero del Lavoro c'è la disponibilità ad andare in questa direzione.

"Abbiamo raccolto un’ampia convergenza per apportare modifiche al testo" dichiara il Presidente di Confprofessioni Gaetano Stella, dopo la riunione del Tavolo sul lavoro autonomo attivo presso il Dicastero di Marina Calderone.  In Senato, Confprofessioni auspica che l'applicazione dell’equo compenso venga anche ai rapporti di natura non convenzionale e che venga rivisto l’impianto sanzionatorio del progetto di legge.

"Abbiamo condiviso con ordini e casse di previdenza un documento congiunto con numerose proposte, che sono state accolte favorevolmente dal ministro Calderone"- fa sapere Confprofessioni. Nel documento si chiede l’estensione della platea dei committenti chiamati a rispettare il provvedimento dell’equo compenso ea modifiche sul tema sanzionatorio.

Fra le priorità da affrontare, oltre all'equo compenso, ci sono anche le società tra professionisti (STP), l'aggregazione e la digitalizzazione. Il Presidente Stella sottolinea inoltre l’urgenza di «una riforma organica del sistema di incentivi alle imprese, estesa anche ai liberi professionisti». Per avvicinare i giovani alla libera professione è auspicabile che si attivino gli sportelli del lavoro autonomo e si potenzi l’indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa (Iscro), "che si è rivelato un importante strumento di protezione sociale per i professionisti non ordinistici"- osserva Stella.

Il Tavolo del lavoro autonomo è previsto dalla Legge 81/2017, il cosiddetto Jobs Act delle professioni. Rimasto a lungo inattivo, è stato convocato dal Ministro Marina Calderone  che ha coinvolto le rappresentanze sindacali, previdenziali e ordinistiche delle libere professioni italiane. Calderone, intervistata dalla testata Il Libero professionista reloaded ha dichiarato: "Il lavoro autonomo rientra nelle linee programmatiche del Ministero e prevediamo interventi di sostegno e tutela per questa ampia fascia di lavoratori che comprendono anche i liberi professionisti".

L'equo compenso è all'esame della Commissione Giustizia del Senato.