Caro-energia, impennata per veterinari, medici e dentisti

Anche gli studi medici, veterinari e odontoiatrici subiscono l'impennata del caro-energia. Confprofessioni in audizione sulla legge di Bilancio chiede il credito d'imposta.


Professionisti "discriminati". Confprofessioni è stata ascoltata sulla manovra finanziaria dalle Commissioni Bilancio di Camera e Senato. Nella sua audizione, la Confederazione delle libere professioni si è fatta portavoce dei rincari energetici che si stanno abbattendo anche sugli studi medici, veterinari e odontoiatrici. Rincari esorbitanti, per forniture energetiche indispensabili. L'impennata di spesa colpisce infatti luoghi e pazienti in cura, come aveva fatto notare l'Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani durante la conversione in legge del Decreto Aiuti-ter.

Il credito d'imposta è stato riservato solo alle imprese energivore, ma dovrebbe essere esteso ai liberi professionisti durante l'iter parlamentare della Legge di Bilancio. Il Presidente di Confprofessioni chiede  un "intervento correttivo" al Parlamento, dato che il testo governativo della manovra non lo prevede. "È incomprensibile ed ingiustificata la scelta di riservare tale beneficio alle sole attività di impresa in senso stretto"- afferma Confprofessioni.

"A ben vedere- si legge nell'audizione- molte attività libero-professionali presentano un grado di esposizione al rischio derivante dall’impennata dei costi dell’energia non inferiore a quella di altre attività economiche: basti pensare ad uno studio medico, odontoiatrico o veterinario, o a studi di ingegneria e di architettura, dove le spese per l’alimentazione di apparecchiature molto sofisticate rappresentano un costo ad alto impatto per il professionista"-

Confprofessioni ricorda che per la disciplina europea, vincolante per il legislatore italiano, ha sancito "in modo stentoreo" l’equiparazione generale tra attività di lavoro autonomo, incluse quelle libero-professionali, e le attività di impresa".

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