• Utenti 10
  • Articoli pubblicati dal 4 novembre 2001: 30945
DECRETO SOSTEGNI BIS

Confprofessioni: la stagione degli aiuti non è finita

Confprofessioni: la stagione degli aiuti non è finita
In audizione sul decreto Sostegni bis Confprofessioni chiede di continuare ad aiutare il sistema professionale  «proprio adesso che arrivano i primi spiragli di ripresa».


"Bisogna cominciare a guardare oltre l’emergenza, ma la stagione degli interventi a sostegno dell’economia non è finita".  Intervenuto il 3 giugno in Commissione Bilancio della Camera sul decreto Sostegni bis, il presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, ha esortato Governo e Parlamento a continuare gli sforzi per aiutare il sistema produttivo e professionale "proprio adesso che arrivano i primi spiragli di ripresa". Preoccupano- ha dichiarato-  i segnali che provengono dalle libere professioni, dove la contrazione degli incarichi rischia di ripercuotersi sui redditi professionali ancora per diversi anni".

Con il decreto Sostegni bis "sono state eliminate alcune distorsioni che avevano penalizzato soprattutto professionisti e lavoratori autonomi, come l’esclusione dai contributi a fondo perduto e i criteri selettivi dei codici Ateco», aggiunge Stella. «E adesso la scelta di un doppio indennizzo calcolato sulle perdite di fatturato e sul risultato economico annuo risponde esattamente alle nostre istanze e riscuote il consenso dei liberi professionisti».

Confprofessioni conferma dunque un giudizio positivo sul decreto Sostegni bis, anche se alcune misure potrebbero essere migliorate.

Cartelle e avvisi fiscali- «Per esempio, serve una sospensione più lunga per la riscossione delle cartelle e degli avvisi esecutivi di natura fiscale e contributiva, che scadono il 30 giugno 2021; inoltre, si potrebbe aumentare il valore delle cartelle esattoriali oltre i 5 mila euro e allargare la platea di beneficiari agli operatori economici che hanno redditi superiori a 30 mila euro», afferma Stella. «Anche in materia di lavoro, i contratti di solidarietà e di espansione sono tarati prevalentemente per imprese di grandi dimensioni, ma coinvolgono anche le Pmi e sarebbe opportuno valutare un percorso che riguardi anche queste ultime realtà, valorizzando il ruolo dei fondi di solidarietà».

Equo compenso e malattia- «Sul lavoro libero-professionale» conclude Stella «restano urgenti interventi di rafforzamento dell’equo compenso e l’estensione della disciplina sulla malattia del professionista, a oggi limitata alla sola malattia da Covid-19. Sono progetti di legge già all’esame delle Camere, su cui le forze politiche possono raggiungere accordi condivisi per consentirne l’approvazione in tempi rapidi».

Il testo integrale dell'audizione