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DECRETO RILANCIO

Niente prestiti a fondo perduto: è scontro Gualtieri-Stella

Niente prestiti a fondo perduto: è scontro Gualtieri-Stella
Professionisti e Imprese, "due pesi e due misure": il Presidente di Confprofessioni replica al Ministro dell'Economia, ospite ieri sera di Piazza Pulita.


Nel corso della trasmissione di Corrado Formigli, il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, ieri sera ha dichiarato che “i professionisti sono persone e beneficiano delle indennità di 600 euro, quindi non hanno diritto ai contributi a fondo perduto delle imprese". Il Ministro ha di fatto affermato l’esclusione di 2 milioni di liberi professionisti dai contributi a fondo perduto per le imprese previsti dal Decreto Rilancio, lo stesso Decreto che rinnova il sostegno al reddito (bonus) anche per i mesi di aprile e di maggio.

L'attacco- Parole "inaccettabili e superficiali, non appropriate per un ministro della Repubblica"- ha commentato il Presidente di Confprofessioni Gaetano Stella. "Le dichiarazioni di Gualtieri denotano una preoccupante e pericolosa approssimazione su un settore economico, quello degli studi professionali, che occupa 900 mila lavoratori tra dipendenti e collaboratori e muove un volume d’affari di circa 210 miliardi di euro all’anno"- dichiara Stella. " Ma è anche un settore colpito duramente dalla crisi economica, innescata dalla pandemia"- ha aggiunto
«Non vedo differenze tra un imprenditore che per effetto del Covid-19 ha subito un calo di fatturato e un dentista, un avvocato, un architetto o un commercialista che per lo stesso motivo hanno subito il medesimo danno. Due pesi, due misure"- dichiara Stella».

Incostituzionalità- «Ci troviamo di fronte a una visione ottocentesca dell’economia che inquadra ancora il lavoro professionale con la lente delle corporazioni», conclude Stella. «Evidentemente, al ministro Gualtieri sfugge la nozione di impresa, così come formulata nelle raccomandazioni della Commissione europea, che considera impresa “ogni entità”, a prescindere dalla forma giuridica rivestita, che eserciti un'attività economica. Il decreto rilancio segna un punto di non ritorno - conclude il Presidente di Confprofessioni - e faremo valere in tutte le sedi i diritti di 2 milioni di professionisti contro una norma discriminatoria e palesemente incostituzionale».

Cos'è il contributo a Fondo Perduto- Eppure l’articolo 25 del Decreto Rilancio (Contributo a fondo perduto) riconosce -  ai soggetti colpiti dall’emergenza epidemiologica “Covid-19”- un contributo a fondo perduto a favore dei "soggetti esercenti attività d’impresa e di lavoro autonomo e di reddito agrario, titolari di partita IVA, di cui al testo unico delle imposte sui redditi", una cornice giuridico-fiscale nella quale rientrano anche i liberi professionisti degli ordini e delle casse di previdenza