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CONFPROFESSIONI

Depauperazione: con le liberalizzazioni ribassi fino al 70%

Depauperazione: con le liberalizzazioni ribassi fino al 70%
Solo un professionista su sei ritiene che le liberalizzazioni del Governo Monti potranno far aumentare il fatturato dei loro studi. Sondaggio di Confprofessioni sulla "depauperazione delle professioni".
Da un sondaggio su un campione di 1.000 professionisti, effettuato tra il 23 e il 28 febbraio scorso da Ipr feedback per conto di Confprofessioni, emerge che per il 32,61% degli intervistati le liberalizzazioni introdotte dal Governo Monti sono inutili, per il 31,13% sono positive mentre il 21,77% le giudica negative.

Abolizione delle tariffe - Per quanto riguarda l'abolizione delle tariffe minime e massime, il 60% degli interpellati la considera una misura non in grado di portare vantaggi significativi per i cittadini, e in ogni caso non capace di incidere negativamente sul reddito professionale.
Società tra professionisti - L'indagine rileva inoltre che l'interesse a partecipare a una società di capitale tra professionisti è presente solo in un professionista su quattro. Le società tra professionisti riscuotono favore soprattutto tra i professionisti più giovani (40%) e tra i professionisti di area tecnica (31,4%).
Quanto incide la crisi sull'attività professionale - Dichiara un peggioramento dell'attività professionale, negli ultimi due anni, solo il 38% degli intervistati. Tra i professionisti nella fascia d'età tra i 30 e i 40 anni solo il 22% denuncia un peggioramento, mentre il 42% percepisce un miglioramento delle condizioni di lavoro. Tra gli under 40, il 48% ha un atteggiamento positivo verso il futuro. La crisi sembra aver messo in difficoltà soprattutto i professionisti dell'area tecnica e del settore sanitario.

La guerra dei prezzi che si è scatenata a seguito delle liberalizzazioni ha prodotto ribassi fino al 70%, con conseguente erosione dei redditi. Nella classifica dei redditi dichiarati nel settore sanitario secondo gli Studi di Settore nel periodo d'imposta 2009 (Fonte: Banca Dati Studi di Settore Dipartimento delle Finanze del Ministero dell'Economia) i veterinari hanno un reddito medio di 17,1 migliaia di euro. Secondo le stime di Confprofessioni, il dato medio nel 2011 è sceso a 14. 998 euro: 17.857 per  i maschi e 11.198 per le donne (Fonte: elaborazione Nomisma per Confprofessioni Emilia Romagna su dati delle Casse previdenziali.

pdfClassifica dei redditi dichiarati nel settore sanitario.pdf76.96 KB