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CANONE RAI

Confprofessioni Sanità: calpestati i diritti dei contribuenti

Confprofessioni Sanità: calpestati i diritti dei contribuenti
Confprofessioni Sanità ritiene sussistano tutti i presupposti giuridici e fiscali che giustificano la sospensione del versamento in attesa di un chiarimento da parte delle Autorità competenti.

E' un diritto del contribuente sapere perché deve pagare un'imposta. Lo dice lo Statuto dei diritti del contribuente. A tutt'oggi, invece, i medici di famiglia, gli odontoiatri e i medici veterinari si vedono recapitare bollettini postali dalla Direzione Amministrazione Abbonamenti della RAI senza un riferimento legislativo certo e senza un chiarimento ufficiale del Ministro dello Sviluppo Economico.
E notevolmente in ritardo sulla scadenza del 31 gennaio.

Confprofessioni Sanità (ANDI, ANMVI, FIMMG, PLP, FIMP) fa notare, in un comunicato stampa, che il canone speciale RAI applicato ai computer e alle tecnologie multimediali non è previsto in nessuna norma di legge ed è stato arbitrariamente esteso agli studi medici e sanitari, dove non sono presenti né televisori né radio.

Confprofessioni Sanità richiama l'attenzione sulle attività di sanità pubblica, privata o convenzionata con il SSN, che si svolgono negli studi sanitari, oltre alle attività di educazione continua in medicina tramite formazione a distanza e alle attività informatizzate nei rapporti con le Pubbliche Amministrazioni. Valgano per tutte le attività connesse all'ECM e alla pec, la posta elettronica certificata, che tutti i professionisti iscritti all'Albo sono stati obbligati ad attivare, per non menzionare le connessioni con banche dati e anagrafiche sanitarie.

Confprofessioni Sanità fa anche notare che non si ritiene possano essere disinvoltamente equiparate le attività medico-sanitarie alle attività d'impresa menzionate dal Decreto Salva Italia. Pertanto la RAI, in quanto servizio pubblico, e i Ministeri di competenza, dovrebbero opportunamente prendere atto dell'errore e aggiornare una legislazione che risale al 1938 e che non è al passo con l'evoluzione delle telecomunicazioni globali.

Confprofessioni Sanità ritiene sussistano tutti i presupposti giuridici e fiscali che giustificano la sospensione del versamento in attesa di un chiarimento da parte delle Autorità competenti nel senso sopra auspicato.
Intanto la Commissione Fisco della FIMMG, l'organizzazione dei medici di famiglia che per prima aveva invitato a non versare il canone sui pc, ha concluso la disamina legislativa, concluderndo per la certa esclusione die medici di famiglia, anche in virtù dei rapporti di convenzione con il SSN.

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