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INDUSTRIA

Boheringer Ingelheim, 'fattore Animal' sul fatturato in crescita

Boheringer Ingelheim, 'fattore Animal' sul fatturato in crescita
Farmaci da prescrizione, medicinali veterinari e produzione di biofarmaci in conto terzi sono le tre attività su cui l'azienda ha deciso di concentrarsi.
Presentando il bilancio oggi a Ingelheim, i vertici dell'azienda parlano di "brillante 2016" in tutti i segmenti di business e prevedono per il 2017 "una crescita netta del fatturato"proprio grazie al 'fattore Animal'.

Boehringer Ingelheim  chiude il 2016 con un utile netto di circa 1,9 miliardi di euro (+18% rispetto al 2015), su un fatturato di 15,9 mld  e un utile operativo di 2,9 mld (+27%), con una redditività delle vendite pari al 18,1%. La liquidità cresce di oltre il 17% a 12 miliardi di euro, mentre il cash flow cala del 5% a 2,5 mld. Sono i risultati messi a segno dal gruppo farmaceutico tedesco, il numero uno non quotato di proprietà familiare, in un esercizio chiave nella sua storia lunga più di 130 anni.

Negli ultimi 2 l'azienda ha lavorato a una trasformazione radicale e il 2016 è stato l'anno della svolta: vendita del comparto generici all'inglese Hikma e, soprattutto, cessione dei farmaci da banco alla francese Sanofi dalla quale ha rilevato il business veterinario. Integrando il 1 gennaio scorso la Merial della compagnia d'Oltralpe, la nuova divisione Animal Health di Boehringer è diventata la seconda società più grande nel settore. Da 45.700, il totale dipendenti del gruppo è salito a circa 50 mila.

"Guardiamo al futuro con ottimismo, specie dopo aver portato a termine con successo la trasformazione del nostro business", afferma Hubertus von Baumbach, dal 1 luglio scorso presidente del Consiglio di amministrazione, succeduto ad Andreas Barner per 8 anni al timone. A sostituire il nuovo chairman nel suo precedente ruolo di direttore finanziario, il 1 settembre è arrivata Simone Menne, super manager 'volata' in Boehringer da Lufthansa. "La crescita del fatturato 2016 - assicura - ha superato le nostre aspettative". (AdnKronos Salute)