• Utenti 11
  • Articoli pubblicati dal 4 novembre 2001: 31503
NOTA ALLE REGIONI

Aviaria, ritardi e criticità nella sorveglianza nei Cras

Aviaria, ritardi e criticità nella sorveglianza nei Cras
La LIPU ha riferito al Ministero della Salute una serie di criticità in merito al funzionamento dei controlli per l’Influenza aviaria. Nota Dgsaf alle Regioni.

L’attività di sorveglianza negli uccelli selvatici per la ricerca dell’Influenza aviaria è "uno strumento di fondamentale importanza per segnalare in maniera rapida (early warning) l’eventuale circolazione di virus influenzali". Lo ribadisce una nota del Direttore Generale della Sanità Animale e dei Farmaci Veterinari (Dgsaf)  Pierdavide Lecchini inviata alle Regioni il 23 gennaio scorso, segnalando criticità nei Cras, i Centri di recupero della fauna selvatica. Secondo la Lipu vi sarebbero criticità in merito al funzionamento dei controlli per l’Influenza aviaria. 

La nota evidenzia che la segnalazione precoce dal territorio consente di alzare il livello di prevenzione negli allevamenti avicoli, visti i rischi di trasmissione della malattia dai volatili selvatici ai domestici. Per questo è prevista una sorveglianza anche nei Centri che ricoverano uccelli selvatici feriti o malati che costituiscono un importante fonte di informazione sui virus influenzali aviari vista l’elevata probabilità di individuare la malattia in tali soggetti. La nota rimanda i destinatari alle disposizioni emanate in proposito lo scorso dicembre, che dettagliano i controlli da effettuarsi nei volatili appartenenti alle specie target per l’Influenza aviaria una volta ricoverati nei Centri (Cras). "Nello specifico i volatili devono esser sottoposti a campioni tracheali o cloacali e devono rimanere confinati in attesa dell’esito in una struttura del centro senza venire in contatto con altri animali".

La Lipu ha segnalato "il ritardo con cui vengono trasmessi gli esiti di laboratorio e le conseguenti gravi criticità dovute al permanere degli animali in isolamento con conseguente rinvio dell’esecuzione delle cure necessarie. A detta della LIPU tali ritardi sono da ascriversi alla bassa frequenza con cui i veterinari ASL ritirano i campioni presso le strutture o in alcuni casi all’esclusivo affidamento ai soli gestori di tali strutture della consegna dei campioni agli II.ZZ. SS".

La Direzione Generale conclude che "risulta necessario che le ASL territorialmente competenti individuino con i CRAS le criticità alla base di tali ritardi e operino per risolverle affinché si assicuri una comunicazione
degli esiti entro un arco temporale massimo di 48-72 ore dall’esecuzione del tampone non solo per rendere effettivamente efficace il sistema di early warning ma per assicuare al contempo il benessere degli animali ricoverati".