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Vaiolo delle scimmie in Italia, task force all'ISS

Vaiolo delle scimmie in Italia, task force all'ISS
In Italia nessun allarme, "il quadro è sotto controllo". L'Istituto Superiore di Sanità ha costituito una task force dopo il primo caso in un connazionale di rientro dalle Canarie.


E’ stato identificato il primo caso di vaiolo delle scimmie in Italia all’ospedale Spallanzani di Roma. Si tratta di un uomo rientrato dopo un soggiorno alle Isole Canarie che si è presentato al pronto soccorso.

Al momento in Italia non si registra una situazione di allarme ed il quadro è sotto controllo: “l'ISS ha costituito una task force composta da esperti del settore ed ha contattato le reti sentinella dei centri per le infezioni sessualmente trasmesse al fine di monitorare continuamente la situazione nazionale”. Anna Teresa Palamara, che dirige il dipartimento di Malattie Infettive dell'Iss, afferma che “il ministero della Salute sta monitorando attentamente i casi di vaiolo delle scimmie segnalati in Italia e che sarebbero al momento pochi e ha allertato le Regioni per un tracciamento degli eventuali casi".

Il Ministro della Salute Roberto Speranza sollecita di tenere comunque “alto il livello di attenzione grazie alla nostra rete di sorveglianza europea e nazionale”. Verranno coinvolti Ecdc e Hera.

Si tratta di un’infezione - spiega l'Istituto Superiore di Sanità - causata da un virus della stessa famiglia del vaiolo ma che largamente si differenzia dal vaiolo stesso per la minore diffusività e gravità. È diffuso in particolare tra primati e piccoli roditori, prevalentemente in Africa. L’infezione si trasmette dall’animale all’uomo attraverso la saliva ed altri fluidi dell’animale o il contatto diretto con l’animale.
Nell’uomo si presenta con febbre, dolori muscolari, cefalea, linfonodi gonfi, stanchezza e manifestazioni cutanee quali vescicole, pustole, piccole croste.
Si può trasmettere da uomo a uomo attraverso droplets, contatto con fluidi corporei o con le lesioni cutanee.

È possibile che le persone che non sono state vaccinate contro il vaiolo (vaccinazione abolita in Italia nel 1981) siano a maggior rischio di infezione con il monkeypox per l’assenza di anticorpi che, per la similitudine del virus del vaiolo con il monkeypox, possono essere efficaci a contrastare anche questa virosi.

Intanto l'Organizzazione mondiale della sanità "continua a monitorare da vicino la situazione in rapida evoluzione”, dopo i casi segnalati, a partire dall'inizio di maggio, in Gran Bretagna, Spagna e Stati Uniti. Al momento, l'Oms “non raccomanda alcuna restrizione per i viaggi e gli scambi commerciali con il Regno Unito”. Dopo i casi del Regno Unito il Ministero della Salute ha diffuso una circolare con le raccomandazione dell'OMS.

Monkeypox o vaiolo delle scimmie, cosa sappiamo

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