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DEROGA REG (UE) 576/2013

Ucraina, DgSante scrive ai Capi dei Servizi Veterinari

Ucraina, DgSante scrive ai Capi dei Servizi Veterinari
La Commissione Europea consente agli Stati membri di ridurre la burocrazia per i cittadini ucraini che fuggono dalla guerra con i loro pet.


Sono almeno 150.000 persone che finora sono fuggite dall'Ucraina verso i paesi dell'Europa orientale. I dati, destinati a crescere, sono dell'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR). Molti portano con sè i propri animali da compagnia, cani e gatti al seguito dei proprietari che per spostarsi in territorio Unionale dovrebbero essere accompagnati da un certificato sanitario (pet passport) attestante l'avvenuta profilassi nei confronti di alcune zoonosi fra cui la rabbia.

Tuttavia, data l'emergenza bellica in corso, la Direzione Generale della Sanità della Commissione Europea (DGSante) ammette che l'ingresso nel territorio dell'UE possa avvenire anche sospendendo i requisiti previsti dal regolamento europeo per gli Stati non UE.

Un tweet della Direzione Food Safety della Commissione afferma che gli Stati Membri che stanno accogliendo i profughi ucraini acconsentano l'ingresso dei loro animali da compagnia "senza preventiva documentazione". Viene così accolta una richiesta della FVE che nei giorni scorsi aveva chiesto di allentare in via eccezionale le norme sull'ingresso nella UE per cani e gatti al seguito dei proprietari ucraini.

I principali Paesi di destinazione sono Polonia e Slovacchia, i primi ad accordare esenzioni ai rifugiati ucraini nei centri di accoglienza. Annunciando l'apertura dei confini nazionali per tutti gli ucraini, il premier polacco Mateusz Morawiecki ha affermato - come riportato da Euractiv- che i rifugiati sono "benvenuti con i loro animali domestici".

Utilizzare l'articolo 32- Con una lettera agli ambasciatori dell'UE e ai Capi dei Servizi Veterinari Nazionali, il capo della DGSante Bernard Van Goethem, ha chiarito la situazione in merito alle regole di ingresso dell'UE per gli animali domestici. Il funzionario dell'UE - raccogliendo le sollecitazioni arrivate da più parti- ha consigliato di facilitare la movimentazione  non commerciale di animali da compagnia nel territorio dell'UE "per evitare possibili difficoltà con i rifugiati provenienti dall'Ucraina con i loro cani, gatti o altri animali da compagnia".
Van Goethem ha fatto riferimento all'articolo 32 del regolamento 2013, che consente una deroga in situazioni eccezionali alle consuete esigenze di viaggio.

"Gli Stati Membri possono prendere accordi per i permessi che si applicherebbero agli animali domestici che viaggiano con rifugiati e autorizzare il loro ingresso senza una preventiva richiesta individuale di permesso", ha affermato Van Goethem nella nota.  Secondo il funzionario della Commissione, questa comunicazione consentirebbe agli Stati membri di informare il proprio personale alle frontiere per garantire la consapevolezza e quindi evitare qualsiasi problema. "Saremmo anche grati se poteste informare gli altri Stati membri delle misure adottate", ha concluso Van Goethem, dando la sua benedizione all'approccio adottato finora da Polonia e Slovacchia. "Si spera che questo significhi che i rifugiati ucraini avranno una cosa in meno di cui preoccuparsi in questi tempi bui e difficili", ha twittato il servizio sanitario della Commissione DGSante sul suo account ufficiale.

L'articolo 32 del Regolamento 576/2013 consente delle deroghe per i movimenti a carattere non commerciale di animali da compagnia verso gli Stati membri. La deroga consente il il transito in un altro Stato membro "a condizione che detto Stato membro abbia precedentemente comunicato allo Stato membro di destinazione il suo consenso".

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