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DECRETO MITE

Nutria, pubblicato il Piano di gestione nazionale

mappa nutriaConstatata la sua ampia diffusione su tutto il terriotorio nazionale, il Ministero per la Transizione Ecologica ha adottato il Piano di gestione nazionale della nutria.

A luglio del 2016 la nutria è stata inserita nel primo elenco delle "specie esotiche invasive di rilevanza unionale". La creazione dell'elenco- voluta dalla legislazione unionale- comporta  l'obbligo per l’Italia, in quanto Stato Membro,  di dotarsi di un piano nazionale di gestione della nutria e di attivare, in tempi rapidi, efficaci misure di eradicazione o contenimento della specie. Il Piano è stato adottato con decreto del Ministero della Transizione Ecologica del 27 ottobre, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale.

Il Piano del MITE- L'obiettivo del Piano- adottato per decreto del Ministero della Transizione Ecologica-  è di rendere minimi gli effetti della nutria sulla biodiversita', sui servizi eco-sistemici collegati, sulla salute pubblica e sulla sanita' animale, sul patrimonio agro-zootecnico o sull'economia. Il documento ravvisa "la necessità impellente di individuare una strategia di intervento coerente ed efficace, omogenea e coordinata sul territorio nazionale al fine di evitare difformità di azione a livello locale e per fronteggiare i gravi danni e gli impatti provocati dalla nutria tra cui quelli al territorio (rischi idraulici), alla biodiversità (vegetazione naturale, altre specie animali), all’economia (danni alle colture e i rischi idraulici) e i rischi sanitari.

Aspetti sanitari- La nutria può costituire un serbatoio per la diffusione di alcuni parassiti e agenti patogeni, come Fasciola epatica e le leptospire come Leptospira interrogans. La probabilità di trasmettere ad altri tali microrganismi è sostanzialmente legata all’ecologia dei portatori.
Il piano stabilisce che eventuali azioni di profilassi sanitaria vengano precedute da indagini volte ad accertare anzitutto la presenza della leptospirosi in un determinato contesto ambientale con caratterizzazione del sierotipo coinvolto. Andrebbero altresì individuate le popolazioni animali che costituiscono fonte di propagazione e solo nel caso in cui la nutria rappresenti il serbatoio epidemiologico andrebbe definita una strategia d’intervento mirata all’eradicazione dell’infezione. È peraltro noto che numerose specie di roditori selvatici- prosegue il documento -  oltre ad alcuni animali domestici, possono costituire il serbatoio dell’infezione. In tale contesto la nutria potrebbe rappresentare solo un epifenomeno della malattia non in grado di mantenerla in modo continuo nell’ambiente".

La nutria in Italia- Nel Piano viene riprodotta la distribuzione della nutria a scala nazionale fornita dalle Amministrazioni regionali e provinciali e dai corpi di Polizia provinciale in risposta a un’indagine ISPRA.

Riferimenti normativi- L'adozione del Piano è prevista dall'art. 22 del decreto legislativo 15 dicembre 2017, n. 230 che adegua la normativa nazionale al Regolamento 1143/2014.
Per la Legge 11 febbraio 1992, n. 157 “Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio” gli interventi di controllo o di eradicazione delle specie alloctone "sono esercitati selettivamente e praticati di norma mediante l'utilizzo di metodi ecologici su parere dell'ISPRA". Qualora l'ISPRA verifichi l'inefficacia dei predetti metodi, "le Regioni possono autorizzare piani di abbattimento".


DECRETO 27 ottobre 2021
Piano di gestione nazionale della nutria (Myocastor coypus)
pdfPIANO_NAZIONALE_DI_GESTIONE_DELLA_NUTRIA.pdf1.52 MB