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CARENZA VACCINI ANTI-COVID

Capua: ipotesi di riconversione già ai tempi dell'aviaria

Capua: ipotesi di riconversione già ai tempi dell'aviaria
Quali errori abbiamo fatto e stiamo facendo? Alla domanda di Giovanni Floris, a Dimartedì, Ilaria Capua ha risposto sulla difficoltà di approvvigionamenti in Europa.

Ospite della trasmissione Dimartedì, in onda ieri sera su La7, la virologa veterinaria Ilaria Capua ha commentato gli attacchi alla Commissione europea sulla negoziazione commerciale dei vaccini anti-Covid.
"Non è solo un problema dell'Italia- ha detto- la Commissione Europea non compra i vaccini, di solito sono gli Stati che comprano i vaccini. Ha fatto quello ha potuto in un momento di grandissima difficoltà.

Certamente si poteva fare di più e meglio, secondo Ilaria Capua, che sposta il problema sulle quantità da produrre:  "Io non mi capacito è come sia possibile che non si sia pensato ai volumi da produrre- ha detto. "Agli inizi degli anni 2000 quando c'era il pericolo dell'influenza aviaria e noi avevamo già i diagnostici e i vaccini, già a quei tempi  si parlava di riconvertire gli stabilimenti di produzione, di veterinaria per esempio, in termini di urgenza, perchè gli stabilimenti fanno miliardi di dosi di vaccini. Quindi ci sono una serie di cose che potevano essere fatte, anche attivando stabilimenti e cambiando le linee di produzione. Ma perchè non è stato fatto? Non lo riesco a capire".

Per Ilaria Capua, a sua volta in attesa della somministrazione presso il Centro One Health che dirige in Florida,  l'esistenza stessa di un vaccino consente di "combattere il virus ad armi pari", stimando in due mesi il tempo necessario per raggiungere una copertura immunitaria sufficiente ad uscire dalle restrizioni anti-contagio più severe.