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DALLA DGSAF ALL'OIE

Covid-19 e visoni, l'aggiornamento sulla situazione italiana

Covid-19 e visoni, l'aggiornamento sulla situazione italiana
In Italia ci sono 9 allevamenti di visoni (contro gli oltre 200 della Danimarca) e sono localizzati in Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Abruzzo.

Non si può parlare di circolazione virale negli allevamenti di visone in Italia, a fronte di due deboli positività in un allevamento nel quale il contagio è stato portato da una fonte umana. In sintesi è questa la situazione epidemiologica nazionale, comunicata dal Ministero della Salute all'OIE in una nota di Pierdavide Lecchini, Chief Veterinary Officer.

L'aggiornamento risale al 30 ottobre e riferisce di 1 solo caso debolmente positivo (PCR, RT), rilevato il 10 agosto in un visone allevato in un'azienda di 26.000 capi, in provincia di Cremona.  Nello specifico, le verifiche e i controlli diagnostici hanno consentito di risalire ad un lavoratore dell'allevamento positivo al virus SARS CoV-2 e di accertare che su 20 carcasse di visoni deceduti nello stesso periodo, solo una aveva dato riscontro di debole positività, senza evidenze anatomo-patologiche. Nel corso di questi accertamenti, l'allevamento è stato sottoposto a restrizioni di movimentazione, anche dei materiali e di veicoli in uscita.

La successiva indagine epidemiologica ha evidenziato che tutti gli altri animali dell'allevamento cremonese erano in buone condizioni di salute, senza alcuna sintomatologia sospetta.
La sorveglianza veterinaria sull'allevamento in questione è stata intensificata e sottoposta a due visite cliniche settimanali, due campionamenti a settimana (30 tamponi orofaringei e fecali) e controllo virologico per tutti gli animali in caso di decesso. In tutto sono stati fatti 1.124 test- come dettagliato dall'Istituto Zooprofilattico della Lombardia e dell'Emilia Romagna- che hanno portato ad un secondo caso di debole positività in un tampone fecale. Per entrambe le positività, sia quella iniziale che quella rilevata con i successivi controlli, "il materiale genetico era insufficiente ai fini di una genotipizzazione del virus".

Per concludere, il Ministero della Salute italiano riferisce che "non c'è stata circolazione virale nell'allevamento e che i risultati diagnostici possono essere attribuiti a contaminazione oppure a risposta aspecifica". L'Italia prosegue nelle attività di sorveglianza impegnandosi a comunicare all'OIE eventuali sviluppi.

pdfNOTA_DGSAF_MINSAL_PER_OIE.pdf672.76 KB
 
Events in animals, pagina di aggiornamento dell'OIE

Covid-19 e visoni in Danimarca: le valutazioni dell'OMS