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IL PARERE

Test di proporzionalità, Regioni: chiarire il ruolo dell'Antitrust

Test di proporzionalità, Regioni: chiarire il ruolo dell'Antitrust
Parere favorevole, ma condizionato al decreto sul test di proporzionalità delle professioni italiane. Le Regioni chiedono modifiche e chiarimenti.

Le Regioni sono già soggetti regolatori delle professioni e nello schema di decreto del Governo questo ruolo non è abbastanza chiaro. Anzi, dal testo proposto dal Ministero per gli Affari Europei - non ancora pubblicato - vanno eliminate le parti sui soggetti regolatori, fra i quali sembrerebbe esserci anche l'Antitrust.

Le Regioni si sono espresse il 10 settembre scorso  sullo schema di decreto legislativo con il quale l'Italia si appresta a recepire la Direttiva 2018/958 che impone agli Stati  Membri di valutare se le professioni regolamentate sono disciplinate da regole "proporzionate" al diritto europeo della conconcorrenza.

Chiarire il ruolo dell'Agcm- Le Regioni hanno soprattutto chiesto di chiarire le competenze dell'Antitrust. La previsione ministeriale che le Regioni e le Province Autonome trasmettano all’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm)  le valutazioni di proporzionalità necessita di un chiarimento. Le Regioni vogliono sapere se il ruolo dell’Antitrust sia parificato a quello dei  soggetti regolatori - cioè quello di autorità che rilascia parere in merito all’adeguatezza e completezza della valutazione di proporzionalità-  oppure se l'Agcm funga da valutatore indipendente. Il decreto proposto dagli Affari Europei sembra propendere per la seconda ipotesi. In ogni caso, le Regioni chiedono di chiarire la portata dei pareri dell'Antitrust e di precisare se lo si intende come vincolante o meno.

Eliminare le disposizioni sulle domande di riconoscimento delle qualifiche - Obiezioni anche sul ruolo dell’Agcm sugli atti regionali/provinciali e sulla estensione del test di proporzionalità alle decisioni sul riconoscimento delle qualifiche acquisite all’estero. Anche questi atti, cioè i singoli riconoscimenti relativi a domande di cittadini UE e non UE, si direbbero assoggettate al parere preventivo dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato. Al Governo le Regioni chiedono di fare chiarezza, paventando il rischio di allungare i tempi dei procedimenti.

Per tutte queste ragioni, il parere reso nella Conferenza Stat-o Regioni del 10 settembre è stato favorevole, ma condizionato all'accoglimento di modifiche e rilievi.


Test di proporzionalità per le professioni italiane

Parere sullo schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva (UE) 2018/958