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LIBERALIZZAZIONI

Test di proporzionalità per le professioni italiane

Test di proporzionalità per le professioni italiane
E' pronto il decreto per sottoporre le professioni al test di proporzionalità: l'ha voluto l'Europa in vista di una possibile riforma liberalizzatrice.

Le professioni regolamentate (o ordinistiche) sono state abbastanza liberalizzate? Oppure mantengono dei paletti all'accesso e alla libera concorrenza contrari al diritto antitrust?
Per rispondere a queste domande, l'Unione Europea ha chiesto agli Stati Membri di fare un test di proporzionalità, di verificare cioè se le regole nazionali sono eccessivamente protettive, cioè se impediscono la creazione di nuovi posti di lavoro e lo sviluppo di investimenti e all'innovazione.
Secondo la Commissione Europea, i servizi professionali rivestono un ruolo importante nell'economia dell'Unione, ma numerosi studi dimostrano che il loro potenziale è ancora da cogliere. Prima di procedere ad una possibile riforma della loro regolamentazione, il Parlamento Europeo ha voluto procedere ad una verifica in ciascun Stato Membro..

Anche l'Italia dovrà fare il test di proporzionalità, recependo la direttiva (UE) 2018/958. Il decreto legislativo- a cura dei Ministeri Affari Europei, Giustizia e Salute- è pronto ed è all'esame della Conferenza Stato Regioni che oggi esprimerà il previsto parere. Il decreto è stato approvato dal Consiglio dei Ministri il 22 luglio scorso, a ridosso del termine ultimo indicato dalla Direttiva europea: 30 luglio 2020..
Il provvedimento definisce le valutazioni di proporzionalità che gli Stati membri devono effettuare, prevedendo che tali valutazioni siano svolte da un organo indipendente e imparziale.


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