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PESTE SUINA AFRICANA

Eradicazione in Sardegna, sorveglianza in tutta Italia

Eradicazione in Sardegna, sorveglianza in tutta Italia
Eradicazione della Peste Suina Africana (PSA) in Sardegna, sorveglianza e prevenzione in Italia: trasmesso ai Servizi Veterinari il Piano PSA 2020.

La Direzione Generale della Sanità Animale del Ministero della Salute ha trasmesso oggi ai Servizi Veterinari regionali il Piano di sorveglianza per Peste Suina Africana (PSA) per l’anno 2020. Il documento viene reso disponibile in lingua italiana ed è comprensivo delle integrazioni  e dei chiarimenti richiesti dalla Commissione Europea all'Italia (ad esempio, il numero degli allevamenti all'aperto, le simulazioni d'emergenza, il numero dei campioni per la sorveglianza passiva, ecc.).

Via libera ai finanziamenti europei- Il Piano inviato oggi alle Regioni è già "tecnicamente approvato" da Bruxelles- da maggio del 2019- anche ai fini dei contributi finanziari europei. Si attende, dunque, un via libera solo formale. Anche i punti strategici del Piano sono già noti e sono quelli dell'Accordo Stato-Regioni del 25 luglio 2019, sul rafforzamento della sorveglianza e di riduzione del rischio per alcune malattie animali.

pdfACCORDO_STATO_REGIONI_25_LUGLIO_2019.pdf468.92 KB

Eradicazione della PSA in Regione Sardegna- Una parte del Piano è volta all'eradicazione della PSA dal territorio regionale attraverso alcune azioni quali: l’innalzamento dei livelli di conformità delle aziende suinicole ai requisiti in materia di anagrafe, biosicurezza e benessere animale; la verifica del completamento della campagna di depopolamento dei suini bradi o irregolari; l’incremento della vigilanza sulla tracciabilità delle movimentazioni animali, dei prodotti alimentari di origine suina e dei sottoprodotti anche presso aziende di ristorazione, agriturismi, ecc.; il controllo su porti e aeroporti sui prodotti di origine suina; il controllo della malattia nei cinghiali, anche tramite il ricorso ad attività di controllo numerico della popolazione, con il supporto delle compagnie di caccia.
Gli obiettivi sono di impedire l’insorgenza di nuovi focolai nei suini domestici, controllare la malattia nei cinghiali e ridurre la “zona infetta”.
Inoltre, per migliorare l’efficacia della sorveglianza passiva ed attiva è prevista l’applicazione di un apposito programma di informazione e formazione con tutti gli stakeholders, in particolare con le compagnie dei cacciatori in riferimento alla normativa vigente per la zona infetta.

Piano di sorveglianza della PSA in Italia- L'obiettivo generale del Piano è di proteggere il patrimonio suinicolo nazionale da eventuali incursioni del virus sul territorio continentale.
Rientrano in questo quadro d'azione il  miglioramento del sistema nazionale di allerta precoce per la PSA e l' innalzamento del livello di sorveglianza passiva negli allevamenti e nei cinghiali. E' prevista la possibilità di ricorrere ad iniziative per la riduzione numerica della popolazione di cinghiali. Tali iniziative dovranno essere  elaborate in base ad una valutazione del rischio di introduzione e diffusione della malattia, nonché in base a specifici criteri di azione che saranno, nel caso, implementati dalle Regioni.
Sono previste anche azioni di informazione e formazione degli stakeholders.In sintesi, il Piano si articola nei seguenti punti:
a. sorveglianza passiva nelle popolazioni di cinghiali.
b. sorveglianza passiva negli allevamenti di suini.
c. controllo numerico della popolazione di cinghiali.
d. verifica dei livelli di applicazione delle misure di biosicurezza.
e. campagna di formazione ed informazione degli stakeholders.

pdfPIANO_PSA_2020_IN_ITALIA_E_IN_SARDEGNA.pdf499.56 KB

Implementazione del Piano- Ai Servizi Veterinari vengono anche forniti alcuni allegati, specificamente riguardanti le attività di sorveglianza passiva e la verifica dei livelli di biosicurezza nel settore suinicolo nazionale. Si tratta in particolare delle Linee guida per le attività di campionamento e le relative schede, per il settore domestico e per i selvatici.

pdfLINEE_GUIDA_SORVEGLIANZA_PASSIVA_PSA.pdf445.54 KB
pdfSCHEDA_DOMESTICI.pdf150.29 KB
pdfSCHEDA_DOMESTICI_copy.pdf150.29 KB

Sorveglianza passiva sia nel settore domestico che dei selvatici- Il Ministero ne ribadisce l'importanza "fondamentale". Per i selvatici "dovrà essere sottoposto a campionamento ogni cinghiale rinvenuto morto o incidentato o abbattuto in condizioni particolari". Il raggiungimento del target minimo di cinghiali morti da prelevare "non rappresenta un motivo per interrompere l’attività di campionamento"- precisa la nota ministeriale. Quanto ai domestici, la Direzione generale raccomanda l’innalzamento del livello di allerta nel caso di riscontro di "qualunque tipo di sospetto come definito dalla documentazione tecnica". Vanno garantiti, inoltre, "almeno due campionamenti settimanali per regione di capi morti negli allevamenti selezionati secondo i criteri di rischio indicati dal Piano".

Check-list biosicurezza suini del sistema Classyfarm -  In questo primo anno di applicazione del Piano, il Ministero precisa che la verifica dei livelli di biosicurezza negli allevamenti,  ha carattere "esclusivamente di rilevazione, al fine di disporre di una visione generale delle condizioni di biosicurezza degli allevamenti suinicoli italiani". La check-list è quella del sistema Classyfarm e si basa sui criteri minimi di biosicurezza contenuti nel Piano.

La PSA è soggetta a denuncia obbligatoria secondo quanto previsto dal Regolamento di Polizia Veterinaria (RPV). Tutti i soggetti individuati dall’articolo 2 del RPV sono tenuti alla comunicazione anche del sospetto di Peste Suina Africana. I dati relativi ai focolai vengono notificati alla Commissione Europea, attraverso il SIMAN (Sistema Informativo Malattie Animali Nazionale).

pdfNOTA_DGSAF_TRASMISSIONE_DEL_PIANO_PSA_2020.pdf170.78 KB