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LA RICERCA

Censis: gli italiani apprezzano la professione veterinaria

Censis: gli italiani apprezzano la professione veterinaria
La buona reputazione è confermata dal fatto che il 66,3% degli italiani incoraggerebbe un giovane che volesse studiare medicina veterinaria.

E' quanto emerge dalla ricerca Il valore sociale del medico veterinario presentata oggi a Roma da Massimiliano Valerii, direttore generale del Censis.La ricerca è stata commissionata dalla Fnovi che questo pomeriggio ospiterà un dibattito sul tema.

Una buona reputazione in tutti i settori- Quella del Medico Veterinario- rileva il Censis-  è una professione complessa per il 13,8% e affascinante per il 12,1%. I giudizi negativi - rileva il Censis- sono trascurabili: è un lavoro manuale per il 3,9%, sporco per il 3,0%, pericoloso per l'1,9% e ripetitivo per l'1,6%.

E ancora: l'81,1% degli italiani ritiene che sia molto importante fare controlli igienico-sanitari negli allevamenti; il 75,1% attribuisce la massima rilevanza ai controlli di qualità negli stabilimenti di produzione e trasformazione degli alimenti di origine animale; per il 71,1% è prioritaria la protezione degli animali in via di estinzione, e per il 64,1% è molto importante garantire la salute degli animali da compagnia.

I veterinari garantiscono la qualità e la sicurezza degli alimenti di origine animale che finiscono sulle nostre tavole. I medici veterinari pubblici, inoltre, si occupano della salvaguardia dell'ambiente, attraverso i controlli delle acque fluviali e marine e delle fonti di inquinamento ambientale, e della protezione delle specie animali in via di estinzione. Per capire pienamente il ruolo sociale del medico veterinario, basti pensare alle malattie infettive dell'uomo che
provengono dal serbatoio animale o al fatto che è scientificamente provata la funzione terapeutica degli animali per persone con disturbi del comportamento o gravi malattie.

Il guadagno più basso- Se quella del veterinario è un'immagine positiva - il 35,3% degli italiani ritiene che svolga un lavoro utile e il 28,5% lo  definisce professionale - la stima non si traduce in un adeguato  riconoscimento economico.
A 5 anni dalla laurea i medici odontoiatri guadagnano in media 2.131 euro netti al mese, i medici chirurghi 1.820 euro, i medici veterinari solo 1.271 euro: il 40% in meno dei primi e il 30% in meno dei secondi. Gli studi veterinari, inoltre, dichiarano un reddito medio di impresa  o di lavoro autonomo di 21.160 euro all'anno, contro i 51.740 euro degli studi odontoiatri (il 59% in più) e i 65.870 euro degli studi medici (il 68% in più).

Una professione sempre più in rosa. Nel 2018 gli iscritti all'Ordine dei medici veterinari sono 33.302, il 23,5% in più rispetto al 2008. E le donne sono aumentate del 53,6%: in 10 anni sono passate dal 37,4% al 46,5% del totale degli iscritti. Nello stesso periodo sono leggermente aumentati i veterinari under 40 anni (+1,9%), mentre è molto forte l'incremento degli over 60 (+337,1%).

Il contesto  - Con 53,1 animali da compagnia ogni 100 abitanti, l'Italia si colloca al secondo posto in Europa. Meno dell'Ungheria (54,2 ogni 100 persone), ma più di Francia (49,1), Germania (45,4), Spagna (37,7) e Regno Unito (34,6). In Italia gli animali domestici sono in tutto 32 milioni: 12,9 milioni di uccelli, 7,5 milioni di gatti, 7 milioni di cani, 1,8 milioni di piccoli mammiferi (criceti e conigli), 1,6 milioni di pesci, 1,3 milioni di rettili.

Nel 2017 le famiglie italiane hanno speso 5 miliardi di euro per la cura e il benessere dei loro animali domestici (+12,9% negli ultimi tre anni): in media 371,4 euro all'anno per ogni famiglia con animali destinati a cibo, collari, guinzagli, gabbie, lettiere, toletta, cure veterinarie.

Questi sono i principali risultati della ricerca «Il valore sociale del medico veterinario», presentata oggi a Roma da Massimiliano Valerii, Direttore Generale del Censis, e che nel pomeriggio sarà discussa da Gaetano Penocchio, Presidente della Fnovi, Giuseppe De Rita, Presidente del Censis, e Armando Bartolazzi, Sottosegretario di Stato al Ministero della Salute.