Grazie alle iniziative di ANMVI e agli emendamenti approvati in Parlamento, la nuova legge sui reati contro gli animali non include l'ordinamento veterinario e l'esercizio professionale.
Quella pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale e che entrerà in vigore il 1 luglio 2025 non è la pdl 30 della prima ora. Grazie agli
interventi dell'ANMVI- sia sul Governo che in audizione parlamentare- la
Legge 6 giugno 2025, n. 82 non intacca l'ordinamento veterinario e sulla responsabilità professionale del Medico Veterinario.
La nuova legge non coinvolge penalmente- come era nelle prime intenzioni del Legislatore- l'esercizio professionale veterinario né contiene la radiazione automatica del Medico Veterinario scavalcando il potere disciplinare dell'Ordine.
Dal primo testo sono sparite previsioni fortemente contestate dall'Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani: la circostanza aggravante a carico del Medico Veterinario, la responsabilità professionale per "colpa", la punibilità per l’utilizzo di medicinali veterinari. Si sarebbe invece voluto che l'esercizio della professione veterinaria entrasse come "circostanza aggravante" nel Codice Penale.
Non c'è più la previsione del reato penale a carico del Veterinario per "negligenza, imprudenza o imperizia o per violazione di leggi, regolamenti o altre disposizioni normative". La fattispecie colposa avrebbe esposto penalmente l'esercizio professionale veterinario, ingerendo nella normativa per responsabilità professionale sanitaria alla quale è già soggetto il Medico Veterinario.
Espunta anche la previsione iniziale di una pena detentiva e pecuniaria per chiunque somministra agli animali "farmaci per finalità non terapeutiche". L'ANMVI aveva fatto notare che questa dicitura avrebbe paradossalmente reso illecito l'impiego di medicinali veterinari per finalità profilattiche, di prevenzione delle patologie.
Quelle appena elencate, sono solo alcune delle previsioni iniziali che - grazie agli
emendamenti “salva veterinaria” - sono state espunte dalla Legge. Gli emendamenti sono stati caldeggiati
dall’Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani che - in
audizione parlamentare - ha stigmatizzato gli aspetti antigiuridici del testo iniziale, fra i quali la proposta di cancellazione delle leggi speciali (macellazione, ricerca, allevamento, ecc.) e l’estensione di ruoli di vigilanza a non ben precisate “guardie particolari giurate”.
I parlamentari che hanno appoggiato le modifiche chieste dall'ANMVI in audizione sono stati tredici Deputati della Commissione Giustizia:
Maria Carolina Varchi, Francesco Bruzzone, Ingrid Bisa, Davide Bellomo, Simonetta Matone, Jacopo Morrone, Valeria Sudano, Alie Buonguerrieri, Raffaele Nevi, Pietro Pittalis, Tommaso Antonino Calderone, Annarita Patriarca e Daniela Dondi.
Le modifiche sono state approvate con il parere favorevole del Governo rappresentato in Parlamento dal Sottosegretario di Stato per la giustizia Andrea Delmastro Delle Vedove, del presidente della Commissione On
Ciro Maschio e della stessa relatrice On
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