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REATI E ANIMALI

Funzioni ufficiali a guardie zoofile: no del Sivemp

Funzioni ufficiali a guardie zoofile: no del Sivemp
Sulle modifiche alle norme penali in materia di reati contro gli animali, prende posizione anche il Sindacato dei Veterinari di Medicina Pubblica (Sivemp).

Se approvate senza modifiche le proposte di legge all'esame della Commissione Giustizia "delegherebbero a organi di vigilanza scientificamente non preparati quali le “guardie zoofile” funzioni proprie dei Servizi Veterinari delle ASL in materia benessere animale". Una eventualità "in contrasto con la normativa vigente nazionale e comunitaria" secondo il Sindacato Italiano dei Veterinari di Medicina Pubblica (Sivemp) che in proposito pubblica un comunicato.

"L’efficacia dei controlli e la prevenzione dei reati contro gli animali, e la loro sopportabilità per le imprese della filiera zootecnica, sono aspetti molto rilevanti - fa notare il Sindacato- che non possono essere alterati da interventi impropri e indipendenti da una complessiva strategia di contenimento del rischio, epidemiosorveglianza, monitoraggio e correzione delle non conformità e eventuale repressione, la cui entità di impatto regolamentare deve avere adeguata pianificazione e compatibilità con le legittime esigenze delle imprese".

A questo scopo- fa notare il comunicato sindacale- sono opportunamente destinate le funzioni degli organi sanitari delle Autorità competenti in sinergia con le Forze di Polizia, i Carabinieri Forestali e i Carabinieri dei NAS. Qualora l’azione di vigilanza delle “guardie particolari giurate” delle associazioni zoofile, oggi riferita dalla legge vigente solo ed esclusivamente agli animali di affezione, venisse estesa, a tutto il mondo animale, "tutto il comparto zootecnico dovrebbe misurarsi con uno scenario indefinito di motivazioni e sensibilità non strettamente scientifiche come solo i medici veterinari ufficiali o delegati dall’autorità competente possono garantire in modo appropriato e imparziale".
Inoltre,  in presenza di patologie infettive e contagiose animali quali la Peste Suina Africana, l’Influenza Aviaria e altre, consentire a chiunque non abbia una adeguata professionalità medico veterinaria di entrare senza le dovute precauzioni di biosicurezza necessarie negli allevamenti potrebbe facilmente determinare la diffusione di epidemie molto gravi per il benessere animale e per il PIL nazionale.

La medicina veterinaria ufficiale, campo della sanità pubblica professionalmente disciplinato, specialistico e soggetto a condizioni di indipendenza e terzietà assolute, è l’unica professionalità a poter misurare e definire condizioni di salute o malattia, di benessere o di “mala gestio” e lesioni sugli animali in nome e per conto delle istituzioni sanitarie nazionali e internazionali.

Anche il SIVeMP ha sollecitato i Ministeri di competenza "a vigilare su quanto la Camera dei Deputati sta elaborando affinché la legiferazione conseguente non determini danni involontari ma pur sempre rilevanti all’economia agro-zootecnica nazionale".

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