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21° CONGRESSO SIVAR

Farmaci e CIA: vigilare su attuazione nuovo Regolamento

Farmaci e CIA: vigilare su attuazione nuovo Regolamento
La prevenzione nella nuova legge europea di sanità animale e la terapia nel nuovo regolamento sui medicinali veterinari. E' sempre il Veterinario Aziendale a dover assumere la responsabilità di scelte determinanti per la salute del suo allevamento. Il 21 Congresso SIVAR ha aperto la discussione sull'attuazione delle nuove regole europee.  Poco tempo per incidere su Bruxelles e sugli Stati Membri: il nuovo quadro regolatorio, nel 2022, sarà "pietra scolpita".


Il nuovo quadro legislativo sui medicinali veterinari richiede investimenti di lungo termine su Bruxelles”. Il Vice Presidente della FVE, Rens Van Dobbenburgh ha messo in guardia la platea del 21 Congresso SIVAR, in corso a Cremona: è il momento di partecipare alla stesura degli atti delegati (provvedimenti attuativi che spettano alla Commissione, ai quali sta lavorando la FVE) e al tempo stesso vigilare sugli spazi di manovra lasciati agli Stati Membri, “perché il nuovo regolamento europeo sui farmaci veterinari ha un forte impatto sul nostro lavoro e fra un paio di anni sarà pietra scolpita”- ha affermato il Collega olandese, che dal 2016 è anche Presidente di Epruma.

Sono 21 gli atti delegati da adottare entro il 2022 e che saranno decisivi per l’utilizzo degli antimicrobici in medicina veterinaria, in particolare dei CIA, i Critically Important Antimicrobials che si vorrebbe riservare alla medicina umana, prima che perdano ogni efficacia. Ma quali sono? Oggi ci sono tre classificazioni di CIA- ha spiegato Van Dobbenburgh: quella dell'OMS tarata sull'umana, quella dell'OIE orientata alla sanità animale e quella dell'AMEG, “la più ragionevole dal punto di vista veterinario, purché che non si metta l’accento sulle proibizioni”- ha puntualizzato.

La Federazione dei Veterinari Europei ha partecipato alla consultazione (chiusa il 30 aprile scorso) sulla bozza di classificazione AMEG (la pubblicazione è attesa per luglio) sostenendo l’interesse generale a che l’animale sia curato, anche per la salute pubblica. Quindi, regolamentare sì, ad esempio ricorrendo ai test di sensibilità, ma senza vietare.

La posizione di FVE è condivisa dalla Presidente di AISA, Arianna Bolla. Anche l’industria del farmaco ha partecipato alla consultazione sulla proposta di classificazione di AMEG attraverso la propria rappresentanza europea, la Animal Health Europe. Ma è l’ESVAC che più di tutti non convince. “E’ un tipo di analisi non coerente- ha detto Arianna Bolla- sopportiamo che ci penalizzi come Paese, ma fra un anno avremo i dati della ricetta veterinaria elettronica”.
A ESVAC si imputa di considerare solo le vendite degli antibiotici e non il loro utilizzo, di non tenere conto delle specie animali e di uscire con un ritardo di due anni sul tempo reale, di cui non registrano i progressi.
Malgrado i limiti del sistema - le riduzioni che è comunque riuscito a registrare- i dati ESVAC hanno influito sull’opinione pubblica, generalmente disinformata sulla veterinaria, e sul legislatore che si è visto costretto a reagire introducendo contromisure ed enfatizzando il tema dell’uso prudente nei nuovi regolamenti.

Basta leggere il “considerando n. 32” della nuova legge europea di sanità animale (Animal Health Law) presentata da Luigi Ruocco (Direzione Generale della Sanità Animale e dei Farmaci Veterinari del Ministero della Salute. La Animal Health Law precede cronologicamente e concettualmente il Regolamento sui Medicinali Veterinari, perché getta le basi della prevenzione delle malattie. “Prima di essere prescrittore – ha spiegato il dirigente ministeriale- il veterinario è un clinico che lavora per curare la malattia ma anche per prevenirla”.
L'animale “ha diritto ad essere curato, ma la prevenzione è fondamentale per il Veterinario Aziendale che deve assistere l’allevatore nel tenere le malattie fuori dallo "stabilimento" (così è definito oggi l’allevamento dalla Animal Health Law). La prevenzione chiama direttamente in causa la biosicurezza, un concetto ricorrente nel regolamento europeo come deterrente delle infezioni attraverso misure igieniche molto banali ma altrettanto trascurate come l’igiene delle mani.

L'allevatore è pronto per tutto questo? Presentando le Linee guida per il trattamento dell’asciutta, il vicepresidente SIVAR Mino Tolasi ha insistito sulla centralità in allevamento della consulenza veterinaria sull’uso prudente degli antibiotici: “Poi sarà l'allevatore a chiederlo- ha dichiarato Tolasi, presentando le linee guida come “uno strumento pensato per mettere il Veterinario al centro della sanità in allevamento”.

Un altro ausilio per il Veterinario d’azienda è il DDD della SIVARuno strumento di autocontrollo per il Veterinario” ha detto il suo sviluppatore, il Collega Franco Aldrovandi. Il DDD SIVAR potrà affiancarsi agli indicatori ufficialmente adottati dall’autorità pubblica in funzione di confronto e di affinamento delle strategie terapeutiche del proprio allevamento, tenendo conto – ha aggiunto- che “qualsiasi indice è sempre un compromesso fra i diversi criteri di elaborazione possibili e della scelta delle variabili da mettere a sistema”.

Le Linee Guida SIVAR per il trattamento dell'asciutta saranno a disposizione dei Soci SIVAR per il download gratuito.