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RAPPORTO EMA/ESVAC

Antimicrobici: Italia riduce le vendite più di tutta Europa

Antimicrobici: Italia riduce le vendite più di tutta Europa
Nell'arco di cinque anni, in Europa le vendite di antibiotici veterinari sono diminuite del 20%. Nello stesso periodo l'Italia le ha ridotte del 30%. Lo dice l'ottavo rapporto dell'Agenzia Europea dei Medicinali. Trend in positivo anche per i CIA. I dati dell'Italia nel confronto con 30 Paesi.

L'Agenzia Europea dei Medicinali (EMA) ha pubblicato l'ottavo rapporto annuale sulle vendite di antibiotici veterinari nel 2016. Nel nuovo rapporto sono confluiti i dati forniti al progetto ESVAC da 30 Paesi, fra cui l'Italia. Il rapporto osserva il trend di vendita anche nel settore degli  animali da compagnia, tuttavia i dati e soprattutto le analisi dell'Agenzia mettono l'accento in particolare sui prodotti destinati agli animali produttori di alimenti. 

Trend europeo 2010-2016 - Occorrono dai tre ai quattro anni, secondo l'EMA, per ottenere una base affidabile di dati sul trend delle vendite di agenti antimicrobici veterinari. In questo rapporto viene osservato un orizzonte temporale sufficientemente ampio per apprezzare una riduzione del 20% nelle vendite a livello europeo, ma con variazioni significative fra i singoli Paesi.

Come si spiega questa riduzione del 20%? Non c'è uniformità d'analisi nemmeno nelle risposte dei vari Paesi: entrano in gioco fattori come la variazione della demografia e dell'epidemiologia animale, la disponibilità di prodotti in commercio, il livello di consapevolezza del rischio AMR (AntiMicrobialResistance), eventuali divieti, diversità di obiettivi e di sensibilizzazione all'uso prudente.
Tuttavia, "questi fattori non possono spiegare completamente le differenze"- secondo l'EMA che evidenzia altri elementi passibili di influenzare il trend: l'attenzione alla prevenzione delle malattie, i programmi di vaccinazione o l'attuazione di campagne per l' uso responsabile, "che in alcuni paesi hanno anche influito sui modelli di vendita".
In conclusione, però l'EMA osserva che "se è stato possibile osservare una riduzione delle vendite in alcuni Paesi, allora esiste un potenziale di riduzione anche negli altri".

L'Italia ha ridotto le vendite del 30% -  Nel periodo 2010-2016, l'Italia ha registrato  un calo del 30% nelle vendite (mg / PCU), un calo principalmente legato alla riduzione delle vendite di tetracicline, sulfonamidi e polimixine. Le classi antimicrobiche più vendute sono state le tetracicline e le penicilline ( il 32% e il 24% delle vendite totali nel 2016).

L'avvio della tracciabilità dei medicinali veterinari- Il rapporto EMA osserva che l'Italia ha avviato la completa digitalizzazione della raccolta dei dati non solo di vendita ma anche di utilizzo dei medicinali veterinari, antimicrobici compresi. Anche se la prescrizione veterinaria elettronica  non era ancora in vigore nell'anno del rapporto EMA; l'Agenzia osserva che un progetto pilota è stato lanciato nel 2015 in tre regioni italiane ed è proseguita con iniziative di sperimentazione e di formazione professionale via via allargate ad una platea sempre più ampia di regioni e di medici veterinari.Questa attività "ha contribuito a diffondere la conoscenza e la messa in pratica del monitoraggio digitale delle vendite e dell'uso di farmaci veterinari a livello nazionale".(Changes in sales (mg/PCU) by antimicrobial class in Italy, from 2010 to 2016)

I CIA in Italia- Nel nostro Paese, le vendite di cefalosporine di 3a e 4a generazione sono state relativamente stabili nel periodo dal 2010 al 2016, rappresentando circa lo 0,1% delle vendite totali ogni anno. Nel 2016, le vendite di cefalosporine di 3a e 4a generazione sono state di 0,38 mg / PCU, mentre le vendite totali in 25 paesi sono state di 0,21 mg / PCU nello stesso anno. Le vendite di fluorochinoloni (anno 2016) sono state di 2,33 mg / PCU - un dato vicino alle vendite aggregate per i 25 paesi (2,70 mg / PCU). Questa sottoclasse rappresentava lo 0,4% delle vendite totali nel 2010, mentre nel 2016 è stata dello  0,8%.
Diminuite anche le vendite di polimixine (del 62% nel 2016 rispetto alle vendite del 2010). Nel 2016, le vendite di polimixine in Italia sono state di 15,10 mg / PCU, mentre le vendite aggregate per i 25 paesi di6,62 mg / PCU. Questa sottoclasse ha rappresentato il 5% delle vendite totali nel 2016.

Il rapporto EMA ricorda che il Piano d'azione nazionale contro la resistenza antimicrobica, lanciato il 2 novembre 2017, presenta un obiettivo di riduzione del 10% in tre anni (rispetto al 2016) nell'uso di antimicrobici di importanza critica ( Critically Important AntiMicrobials CIA); per le vendite di colistina l'obiettivo raccomandato è di 5 mg / PCU.(Changes in sales (mg/PCU) of 3rd- and 4th-generation cephalosporins, fluoroquinolones and polymyxins in Italy, from 2010 to 2016)

Scopo e utilizzo dei rapporti EMA- I rapporti annuali dell'EMA sono messi a disposizione degli Stati Membri per valutare e gestire il rischio delle resistenze antimicrobiche, informare le proprie politiche nazionali e promuovere l'uso responsabile degli antimicrobici. I dati vengono trasmessi all'Agenzia utilizzando un protocollo standardizzato per individuare le tendenze in atto, su una base di raffronto il più possibile armonizzata.

Uso "prudente" dei rapporti- In considerazione di persistenti differenze fra i vari Paesi Membri, come il diverso periodo di ingresso nel progetto ESVAC, l'Agenzia invita gli Stati Membri a non fare confronti diretti fra i vari Paesi senza ulteriori analisi dettagliate.'Agenzia rinnova l'invito ad utilizzare i dati "con cautela"e a non basarsi solo su di essi per stabilire le priorità gestionali: le politiche di uso prudente devono infatti considerare anche altre informazioni, variabili fra i vari Paesi, come la consistenza delle popolazioni e delle produzioni animali.

Stratificazione dei dati di vendita per specie animali- Solo a luglio di quest'anno 2018, l'EMA ha lanciato un progetto per la stratificazione dei dati di vendita di antimicrobici veterinari per specie animali. Ciò consentirà una stima approssimativa del consumo per specie, assegnando una percentuale delle vendite totali a ciascuna specie in cui viene utilizzato un antimicrobico veterinario.Allo scopo, l'EMA ha pubblicato un protocollo per la raccolta dei dati di vendita per mettere in relazione i dati di vendita con le specie animali. (Protocollo di raccolta dati 2017)
Il protocollo si basa sull'esperienza di sei Stati membri che hanno vootariamente testato questa metodologia, in vista di nuovi possibili approcci da utilizzare negli Stati membri dell'UE/SEE.

pdfTABELLE_ITALIA_PERIODO_2010-2016.pdf54.8 KB
pdfVENDITE_2016_TABELLA_DI_RAFFRONTO_FRA_30_PAESI.pdf53.55 KB

Sales of veterinary antimicrobial agents in 30 European countries in 2016.