Dopo l'incontro con le casse di previdenza dei professionisti, il Ministro Sacconi ha scritto al Ministro Tremonti per capire quanto sia effettivamente utile per il bilancio dello Stato che le casse di previdenza dei liberi professionisti siano coinvolte nella manovra finanziaria. Evidentemente, non si vuol credere che i professionisti siano in grado da soli, attraverso le proprie casse, di garantirsi la stabilità previdenziale e di concorrere al risanamento del welfare nazionale. L'inclusione delle casse private negli elenchi ISTAT e quindi fra gli enti pubblici soggetti ai contenimenti di spesa gestionale è stata oggetto ieri di un vertice al Ministero del Welfare, dove le 21 casse aderenti all'Adepp hanno chiesto di essere esonerate dalla manovra.
Il Segretario Generale del Ministero del Lavoro, Francesco Verbaro, ha confermato che il Governo valuterà, dopo attenta disamina della manovra finanziaria, se includere le casse di previdenza dei professionisti nel provvedimento. Ieri al Ministero del Lavoro i rappresentati degli enti previdenziali dei liberi professionisti hanno ribadito l'estraneità delle casse alle misure previste per gli enti pubblici, convincendo il Ministro Sacconi a scrivere al collega Tremonti.
La missiva ha lo scopo di avviare una riflessione fra i Dicasteri del Lavoro e dell'Economia sulla effettiva utilità di ricomprendere la previdenza dei professionisti nella finanziaria dato che non presenta alcun riflesso sul Bilancio dello Stato. Le casse fanno leva sulla loro autonomia e sull'assenza di forme di sostegno pubblico: il comunicato predisposto dalle 21 casse aderenti all'Adepp, fra cui l'ENPAV, non accetta invasioni e rivendica "ampia e riconosciuta capacità di garantire autonomamente la stabilità ai rispettivi sistemi e più in generale alla sicurezza del Paese.
"Non possiamo accettare che venga messa in discussione l'autonomia gestionale, amministrativa e contabile" è la dichiarazione dell'Adepp che considera l'inclusione delle casse nelle misure di contenimento della spesa pubblica "una frettolosa e involontaria involuzione interpretativa".
L'inclusione degli enti di previdenza dei professionisti nell'elenco ISTAT è arrivata al Consiglio di Stato che ha sospeso la sentenza del TAR Lazio che era stata favorevole alle casse.