L'ANMVI ha incaricato i propri legali di valutare gli estremi per un'azione nei confronti dall'etologo Giorgio Celli, dopo le dichiarazioni diffamatorie da questi rilasciate in pubblico, alla presenza di rappresentanti istituzionali e di Governo. Scotti: "Messaggi disinformativi e di avvallo all'abuso professionale. Certe presenze non si spiegano in convegni di alto livello educativo ed istituzionale". Sono anni che il mediatico etologo Giorgio Celli non perde occasione per denigrare pubblicamente la categoria veterinaria. SISCA e SCIVAC non hanno dimenticato l'infelice intervento che questi tenne anni fa nel corso di una giornata dedicata al comportamento animale, in seguito alla quale le associazioni federate ANMVI hanno deciso che non avrebbero più invitato il prof. Celli a nessun confronto di carattere scientifico e professionale.
Le dichiarazioni rilasciate a Verona al convegno "Educare l'uomo per educare il cane", testimoniate dalla FNOVI, sono state trasmesse ai legali di fiducia dell'ANMVI che valuteranno gli estremi per opportuni interventi di tutela della professione veterinaria. La portata diffamatoria delle dichiarazioni risulta infatti aggravata dall'esposizione in un contesto pubblico, alla presenza di rappresentanti istituzionali e di Governo.
"L'ANMVI ha chiesto al proprio ufficio legale di valutare iniziative anche di maggior portata- aggiunge Carlo Scotti, Presidente Senior dell'ANMVI- tenendo conto dei reiterati comportamenti dell'etologo, lesivi della professione veterinaria e accompagnati da messaggi disinformativi e di avvallo all'abuso professionale".
"Non è la prima volta che la nostra categoria entra in conflitto con questo personaggio- conclude Carlo Scotti, Presidente Senior ANMVI- dando in cambio prova di serietà e di maturità professionale come è accaduto a Verona. Crediamo che per il futuro sia necessario valutare meglio l'opportunità di certe presenze in contesti in cui si parla di comportamento animale e di rapporto uomo-animale a livelli altamente qualificati e istituzionali. Il rischio è di vanificare gli sforzi che il Ministero e la nostra Categoria stanno facendo per instaurare una nuova cultura del rapporto con gli animali da compagnia e per consolidare la figura del medico veterinario in generale e del comportamentalista in particolare".