Sulla carta si chiama "indagine di mercato" ma è di fatto una formale proposta di convenzione. Il Comune di Sassari invita gli ambulatori veterinari privati ad eseguire interventi di sterilizzazione (e non solo) per 100 euro "onnicomprensivi". Comunicato di ANMVI Sardegna: questo non è un piano serio di lotta al randagismo. Sotto la dizione di "indagine di mercato per servizio di sterilizzazione di cani randagi", il messo comunale del Comune di Sassari sta consegnando agli ambulatori veterinari privati una proposta di convenzione per interventi di sterilizzazione su cagne randagie.
"L'offerta dovrà essere formulata al ribasso sull'importo riconosciuto dalla Regione Autonoma della Sardegna quale contributo per singolo intervento di sterilizzazione pari a euro 100 onnicomprensivi". Il Comune sottolinea che si tratta solo di un "invito" "in alcun modo vincolante per l'Amministrazione".Ma intanto chiede una risposta "entro e non oltre le ore 14.00 del giorno 24/06/2010".
Fra gli interventi, da concordare con il Responsabile del canile comunale e che devono essere eseguiti presso la struttura ambulatoriale formalmente autorizzata dal Comune, si chiede l'intervento di ovariectomia "o quando necessario di ovarioisterectomia in anestesia generale iniettabile o (preferibilmente) gassosa"; l'Ambulatorio deve avere la disponibilità di ricovero postoperatorio dei cani operati; gli interventi devono essere eseguiti nel rispetto rigoroso delle buone pratiche cliniche, le cure post operatorie e le complicazioni post operatorie devono essere garantite senza spese aggiuntive. Il servizio dovrà essere svolto fino al 31 dicembre, e comunque fino alla concorrenza della somma disponibile.
Con un comunicato stampa, diffuso oggi, il Presidente dell'Ordine di Sassari, Andrea Sarria, e il Presidente di ANMVI Sardegna, Elio Cresci, giudicano la proposta "ridicola e offensiva".
"Nella speranza che la lotta al randagismo diventi una cosa seria, gestita da persone competenti, sfrondata di demagogia e superficialità, pensiamo di poter prevedere fin da ora il fallimento di questo tentativo patetico di far ricadere sulle spalle della categoria veterinaria costi e responsabilità che altri devono sostenere".
" Se appare troppo chiedere rispetto per la dignità professionale di chi ha a lungo studiato e pesantemente investito per esercitare una professione difficile e impegnativa, almeno ci sia il rispetto per la persona che sta dentro quel camice che non deve essere umiliata chiedendo di lavorare in perdita".
Il comunicato - sottoscritto anche da Giovanni Cavedagna, Presidente Asvac, l'associazione dei veterinari sardi per animali da compagnia federata ANMVI - conclude con l'offerta di collaborazione alla stesura e alla realizzazione "di un piano serio".