Le professioni sanitarie non sono state invitate agli stati generali delle professioni di oggi. Una telefonata del Ministro Fazio al Presidente della FNOVI invita i veterinari ad un tavolo ad hoc al Ministero della Salute. Carlo Scotti a Radioanch'io: soluzione a nostro vantaggio, la nostra casa non è in Via Arenula. Alla fine l'invito non è arrivato. Ma se inizialmente l'esclusione sembrava un po' stonata, una telefonata del Ministro Ferruccio Fazio al presidente della FNOVI, Gaetano Penocchio ha risolto tutto: la prossima settimana le professioni sanitarie (medici, infermieri, radiologi, veterinari, ostetriche e farmacisti, che da soli possono contare su più di un milione di iscritti che equivalgono alla metà di tutti i professionisti italiani).avranno un tavolo tutto per loro nella solo sede istituzionale naturale: il Ministero della Salute.
Positivo il commento dell'ANMVI, intervenuta questa mattina a Radioanch'io alla trasmissione dedicata alla riforma delle professioni. "Il fatto che il Ministro Alfano oggi non abbia convocato le professioni sanitarie- dichiara Carlo Scotti- ha un risvolto positivo, perché le professioni sanitarie meritano una riforma specifica. Vogliamo leggere questa scelta del Governo come un indiretto riconoscimento della nostra specificità sanitaria. E' questa una riflessione - ha aggiunto Scotti- che non è mai stata non sufficientemente sviluppata né dalla Legge Bersani né dall'Autorità Garante del Mercato che ci ha trattato come prestatori di servizi commerciali. Come veterinari siamo invece dei medici e facciamo sanità animale e sanità pubblica tanto è vero che siamo fuori dalla Direttiva Servizi e la stessa Legge Bersani fa delle eccezioni per le prestazioni rese nell'ambito del servizio sanitario nazionale".
La contro-riforma che si sta preparando se non sarà una cancellazione della Legge Bersani andrà comunque a recuperare le tariffe minime. " In campo sanitario - dichiara Scotti- sono un parametro di garanzia per i pazienti. Al di sotto di certi minimi si rischia di non fornire prestazioni adeguate sul piano della buona pratica veterinaria, della qualità delle cure e dei requisiti minimi (farmaci, attrezzature, dispositivi medici). Dopo la Bersani c'è stata una rincorsa al ribasso e una spasmodica ricerca del discount in campo sanitario che a nostro avviso è stata pericolosissima. Gli utenti non hanno più avuto un riferimento per capire se è un professionista è serio e di garanzia. E tutto questo - conclude Scotti- a fronte di un abusivismo crescente che va aggredito con misure più efficaci di quelle oggi a nostra disposizione".
"Temi come il ripristino di un tariffario minimo ci vedono fortemente interessati- spiega il Presidente della FNOVI dalle colonne del Corriere della Sera: "da anni anche noi veterinari sosteniamo che non è più possibile ignorare il problema. siamo arrivati al paradosso di dover specificare che, dovendo noi vaccinare gli animali, il nostro compenso non può essere inferiore al costo di un vaccino".