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CAPODOGLI SPIAGGIATI, IMPOSSIBILE L'OPZIONE EUTANASICA

CAPODOGLI SPIAGGIATI, IMPOSSIBILE L'OPZIONE EUTANASICA
I veterinari delle Asl foggiane avevano chiesto al Ministero dell'Ambiente di abbattere i due capodogli che boccheggiavano, da tre giorni, sulla costa garganica. No del Ministro Prestigiacomo. L'IZS, la Facoltà di Bari e un gruppo di esperti alla ricerca delle cause del fenomeno: nel Mediterraneo non si era mai verificato uno spiaggiamento di massa. Dopo la morte dell'ultimo capodoglio arenatosi nei giorni scorsi, insieme ad altri sei esemplari, vicino alle costa del Gargano nella zona tra Foce Varano e Rodi Garganico, in provincia di Foggia, il problema piu' impellente diventa quello della rimozione delle carcasse e della messa in sicurezza, anche igienico-sanitaria, della zona. L'interramento è la soluzione più accreditata anche se non di facile esecuzione poiche' i sette animali morti pesano tra le 10 e le 15 tonnellate ciascuno. L'amministra­zione provinciale di Foggia vorrebbe per i suoi musei uno scheletro.

Questa mattina il lavoro del tavolo tecnico (con i biologi, l'assessore provinciale all'ambiente Stefano Pecorella, i sindaci di Cagnano Varano e Ischitella, i veterinari della Asl e Sandro Mazzariol, il coordinatore dell'equipe veterinaria di Padova che sta eseguendo un progetto sperimentale proprio sui cetacei) ha un unico punto all'ordine del giorno: risolvere il problema delle carcasse. L'idea è quella di interrare i cetacei in una cava nei pressi di Cagnano Varano dove si dovrebbero svolgere anche i rilievi per chiarire anche le cause dello spiaggiamento dei cetacei. Un primo tentativo di trascinarli con dei camion fatti arrivare sul posto non e' riuscito anche perche' nella zona c'e' la sabbia e i mezzi hanno rischiato di capovolgersi.


Il prof. Nicola Zizzo (Facoltà di veterinaria, dell'Università di Bari) spiega: «Il Ministero dell'Ambiente ha allertato la prefettura di Foggia che, a sua volta, si è messa in contatto coi sindaci perché possano avere le autorizzazioni sia a operare, sia al recupero delle carcasse da parte dei vigili del fuoco. Le carcasse, infatti, dovranno essere trasportate in luoghi idonei per fare l'autopsia che sarà eseguita da me, dal dott. Troiano dell'Istituto Zooprofilattico di Foggia e da un gruppo della Facoltà di veterinaria dell'Università di Padova».

«L'intervento del Ministero è fondamentale - afferma Zizzo - perché i capodogli sono animali "Cites". «Questo è un evento eccezionalissimo non è mai successo uno spiaggiamento di massa dei capodogli nel Mediterraneo. E' un evento mondiale».

Nei giorni scorsi si era discusso se interrompere l'agonia con una iniezione letale ma il ministero dell'Ambiente si era opposto ad una ipotesi di eutanasia. I cetacei, stretti in uno specchio d'acqua poco profondo, sono morti asfissiati per lo schiacciamento del diaframma. l ministero dell'Ambiente aveva escluso la possibilità di effettuare eutanasia medica sugli esemplari di capodoglio ancora in vita e spiaggiati in Puglia, sulle coste del Gargano.
"Era stato deciso di abbreviare l'agonia dei capodogli morenti con una forma di eutanasia medica, ma purtroppo - afferma il ministro Stefania Prestigiacomo - non sono disponibili in Italia dosi del farmaco indicato. Ho ritenuto e continuo a ritenere inumano farli uccidere a colpi di armi da fuoco pesanti".

Per l'eutanasia si è parlato anche di un problema di sicurezza degli operatori e di un farmaco «difficilmente reperibile in Italia». Il farmaco (detto M-99) è un concentrato di etorfina, un derivato della morfina ma fino a 80mila volte più potente. Fonti ministeriali sostengono che, pur di limitare le sofferenze di questi giganti del mare, era stata addirittura presa in considerazione l'ipotesi di fare intervenire l'Esercito.