Il presidente della Lega Nord in Regione Veneto ha presentato un'interrogazione per chiedere la modifica dell'ordinanza regionale sulla prevenzione della rabbia. L'Assessore Donazzan conferma il provvedimento: la gravità della situazione costringe a ridurre la circolazione degli animali domestici e a limitarne l'utilizzo nell'attività venatoria. «Viste le recenti polemiche dei medici veterinari e la confusione che domina sul caso tra i cittadini, e' auspicabile un miglior coordinamento della Regione con i veterinari. Inoltre, e' giusto dare indicazioni chiare a quei turisti possessori di cani che hanno scelto il Veneto per trascorre le vacanze». Così Roberto Ciambetti, presidente della Lega Nord in Regione Veneto, che gia' venerdi' 4 dicembre aveva presentato con Federico Caner, vicepresidente del Gruppo leghista, un'interrogazione a risposta immediata sull'emergenza rabbia, chiedendo alla Giunta di autorizzare l'attivita' venatoria ai possessori dei cani regolarmente vaccinati.
I consiglieri leghisti Caner e Ciambetti ritengono ''le misure adottate dalla Regione Veneto con l'ordinanza n. 251 del 24 novembre - con la quale si vieta la circolazione di cani in ambiente agro-silvo pastorale, compreso il loro utilizzo per l'esercizio venatorio - troppo restrittive''.
«Abbiamo chiesto alla Giunta di modificare la propria ordinanza - ha spiegato Caner - consentendo la pratica venatoria ai possessori di cani regolarmente vaccinati da almeno venti giorni. Si tratta di una modifica che va fatta non solo per favorire i cacciatori - ha concluso l'esponente del Carroccio - ma anche tutte quelle persone che possiedono un cane vaccinato e sono residenti in luoghi dove si e' diffusa la rabbia silvestre».
Con un comunicato stampa, Elena Donazzan, assessore regionale ai Servizi veterinari e alla Caccia, conferma le misure adottate. "Dopo diciotto anni - dichiara- si è ripresentata la rabbia nel Veneto. Il problema è complesso: all'origine ci sono le volpi provenienti dall'Est, transitate attraverso il territorio di montagna del Friuli e arrivate alle nostre Alpi e Prealpi". "La gravità della situazione - aggiunge l ‘assessore - è stata fin da subito chiara. Siamo stati costretti- prosegue Elena Donazzan- in ottemperanza a queste indicazioni, a ridurre la circolazione degli animali domestici, in primis ai cani e conseguentemente, a limitare l'utilizzo degli stessi nell'esercizio dell'attività venatoria". "Una vaccinazione tempestiva - ha concluso l'assessore regionale- preserva dalla diffusione di una malattia mortale per gli animali, ma anche per l'uomo, e ci servirà per tornare al più presto alla normalità e quindi alle sospensioni delle misure restrittive, che sono straordinarie ed urgenti".
L'ordinanza regionale prevede pesanti sanzioni da circa 1550 euro a 9300 euro.