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ENPAV, L’ASSEMBLEA APPROVA LA RIFORMA

ENPAV, L’ASSEMBLEA APPROVA LA RIFORMA
Stabilità di almeno 30 anni. Contributo soggettivo dal 10 al 18 per cento in sedici anni. Superamento della distinzione fra pensione di vecchiaia e di anzianità. L'Assemblea dei Delegati ha approvato la riforma della previdenza veterinaria. Partirà dal 2010. Comunicato dell'Ente.
Sabato 13 giugno l'Assemblea dei Delegati Enpav ha approvato a Roma la riforma del sistema previdenziale. La riforma è passata a larghissima maggioranza: su 95 votanti 1 contrario e 3 astenuti.

"La necessità della riforma- dichiara il Presidente dell'Enpav Gianni Mancuso al Sole 24 Ore di oggi- parte dalla Finanziaria 2007 che ha imposto alle Casse controlli più severi. Con questo intervento, l'Enpav raggiunge gli obiettivi imposti dalla Legge con bilanci in equilibrio almeno fino al 2043. Nello stesso tempo cerchiamo di non comprimere le prestazioni".

La sommatoria di tutti gli interventi di riforma producono risultati significativi sotto il profilo della sostenibilità della gestione.

Con la riforma aumenta gradualmente la percentuale contributiva soggettiva di mezzo punto l'anno per passare, in sedici anni, dal 10 al 18 per cento. Resta ferma al 2% l'aliquota del contributo integrativo.

La riforma prevede il superamento della distinzione tra pensione di anzianità e di vecchiaia. Nasce la "pensione di vecchiaia anticipata", una pensione unica e flessibile che consente di andare in pensione ad una età compresa fra i 60 e i 68 anni con almeno 35 anni di contributi. Sono introdotti coefficienti di "neutralizzazione" dell'importo della pensione per coloro che scelgano di accedere al trattamento in via anticipata, con una età inferiore ai 68 anni. Nessuna riduzione viene applicata con 40 anni di iscrizione e almeno 60 anni di età.

Viene poi ridotto da quattro a tre il numero degli scaglioni di reddito utili al calcolo dell'emolumento pensionistico, vengono rimodulate le percentuali di rendimento e il reddito annuo pensionabile viene portato dagli attuali euro 36.700,00 a euro 60.600,00 da rivalutare annualmente in base all'inflazione. Con tali correttivi il sistema di calcolo della prestazione risulta essere più coerente ed adeguato anche in presenza di redditi di una certa entità.

Altri interventi di modifica riguardano le agevolazioni per i giovani che si iscrivono per la prima volta all'Ente prima del compimento dei 32 anni di età. Ad essi non verrà richiesto alcun versamento contributivo nel loro primo anno di iscrizione. Per il secondo anno verseranno il 33% del dovuto, il 50% nel terzo e quarto anno.

Per quanto riguarda la pensione di invalidità, l'importo della prestazione, attualmente pari al 70%, sale all'80%. Sotto il profilo degli obblighi contributivi in capo a tale categoria di pensionati, è inoltre previsto che il contributo soggettivo minimo sia dovuto nella misura del 50% e non più per la misura intera.

La necessità della riforma coinvolge tutte le casse privatizzate. Cambiano le soluzioni a seconda della situazione demografica e delle prospettive previdenziali delle singole categorie. La riforma approvata dall'Enpav segue il modello della Cassa Forense e di Inarcassa, l'ente degli ingegneri e degli architetti.

Le modifiche approvate dall'Assemblea Nazionale dei Delegati avranno decorrenza dal 1 gennaio 2010, anche se l'efficacia è subordinata all'approvazione da parte dei Ministeri vigilanti ai quali saranno ora trasmesse per gli adempimenti di competenza prescritti dal decreto legislativo n. 509/1994.

Allegati
pdf COMUNICATO STAMPA ENPAV.pdf