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FRODE E MALTRATTAMENTO, VETERINARIO INDAGATO

FRODE E MALTRATTAMENTO, VETERINARIO INDAGATO
Quattro persone, tra allevatori e commercianti di cani di Prato, Pisa e Bologna, e un medico veterinario di Firenze sono indagati per frode in commercio e maltrattamento di cani in seguito a un'operazione della guardia di finanza di Prato che ha scoperto un traffico illecito di cuccioli di cane dall'Est Europa verso l'Italia.

Quattro persone, tra allevatori e commercianti di cani di Prato, Pisa e Bologna, e un medico veterinario di Firenze sono indagati per frode in commercio e maltrattamento di cani in seguito a un'operazione della guardia di finanza di Prato che ha scoperto un traffico illecito di cuccioli di cane dall'Est Europa verso l'Italia.

 I Finanzieri di Prato stanno conducendo una articolata indagine sfociata in 10 perquisizioni effettuate su mandato della locale Procura della Repubblica nelle province di Prato, Firenze, Pisa e Bologna nei confronti di veterinari, allevatori e commercianti di cani. In particolare le perquisizioni, effettuate anche con l'ausilio di veterinari dell'ASL di Prato e di personale volontario delle guardie zoofile di Firenze, hanno portato al sequestro di 20 cuccioli di razza, tutti versanti in precarie condizioni di salute.

Dai preliminari accertamenti veterinari in corso sta infatti emergendo che nessuno di loro è mai stato vaccinato nonostante la documentazione sanitaria a ciascuno di essi relativa attesti vaccinazioni già eseguite. Ed è proprio su quest'ultimo aspetto che i finanzieri intendono fare ulteriore chiarezza.

Sono stati infatti sequestrati centinaia di microchips-trasponditori e di libretti sanitari precompilati in bianco ma già riportanti estremi di vaccinazioni sottoscritte da veterinari compiacenti che, in realtà, non sono mai state eseguite e che sarebbero dovute servire a fornire una parvenza di regolarità alle future vendite di cuccioli. Il tutto, architettato per abbattere al massimo i costi di un cinico business sommerso di cuccioli di verosimile provenienza estera che produce ogni anno centinaia di migliaia di euro esentasse. Ciò conforterebbe le iniziali ipotesi indiziarie originate da alcune denunce sporte da persone che avevano acquistato dagli indagati cuccioli di cane deceduti dopo pochi giorni dall'acquisto a causa di gravi patologie non evidenziate nei libretti sanitari consegnati e derivanti dalla riscontrata mancata attuazione delle più elementari regole di profilassi, risultata a sua volta celata sia agli acquirenti frodati sia ai competenti enti pubblici del servizio sanitario.

Secondo la ricostruzione dei finanzieri, i cani venivano venduti tra i 700 e i 900 euro a ignari acquirenti e con la falsa certificazione dell'avvenuta profilassi. Le indagini sono partite in seguito alle denunce di alcuni acquirenti che, dopo la morte del cucciolo, avevano scoperto che non era stato vaccinato.
(ANSA)