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TK22U, GLI STUDI SI ADEGUANO ALLA CRISI ECONOMICA

TK22U, GLI STUDI SI ADEGUANO ALLA  CRISI ECONOMICA
La Commissione di esperti del Sose si riunirà il 6 novembre per valutare gli effetti della crisi sui professionisti che usano Gerico. Brunello: lo studio di settore si adeguerà alla crisi prendendo come modello l'emergenza della mucca pazza. ANMVI a Tremonti: disapplicare il TK22U.

Il 6 di novembre si riunirà alla Sose (Società per gli Studi di Settore), la Commissione di esperti che dovrà valutare gli effetti della crisi economica sui contribuenti che utilizzano Gerico in sede di dichiarazione dei redditi.

Nella Commissione sono rappresentate le categorie professionali, veterinaria compresa, che da tempo lamentano l'inadeguatezza dello studio di settore TK22U come strumento presuntivo della capacità contributiva dei professionisti. In particolare, la crisi cambia il criterio della normalità economica, che p il presupposto fondante degli studi di settore per misurare il peso del professionista nei confronti dei suoi obblighi fiscali.

Gianpietro Brunello, amministratore della SOSE, spiega: "Si tratta di fare una valutazione dell'effetto della crisi sui redditi in modo selettivo, come consente di fare uno strumento versatile come gli studi di settore". Per il momento- continua Brunello- tutte le soluzioni sono ancora possibili, ma il modello a cui si può pensare è quello che venne utilizzato nel caso della mucca pazza, quando una valutazione degli effetti concreti del fenomeno permise di adottare le misure mirate solo dove la crisi effettivamente aveva colpito".


L'ANMVI ha inviato in proposito una nota al Ministro delle Finanze Giulio Tremonti e al SOSE e sostenendo una delle proposte messe in campo dagli esperti, ovvero la disapplicazione degli studi di settore. Per l'ANMVI l'alternativa di attendere i risultati delle ricognizioni degli Osservatori territoriali avviate a gennaio, per individuare interventi selettivi e mirati, "non porterebbe a quelle soluzioni tempestive di cui c'è urgenza".

E' già abbondantemente evidente, scrive l'ANMVI  che "le strutture veterinarie sono costrette a subire costi sempre maggiori mentre i ricavi tendono, quando va bene, a mantenersi sugli stessi livelli. Stringendosi la forbice fra costi e ricavi il reddito medio degli operatori del settore continua a contrarsi e questo gli studi di settore non lo evidenziano, finendo di diventare fortemente punitivi verso professionisti che già devono esprimere grossi sforzi per mantenersi nel mercato".

La leva della revisione territoriale, a parere dell'Associazione dovrà piuttosto essere utilizzata per evitare penalizzazioni per il settore veterinario (pressochè assente negli Osservatori) e per i professionisti di alcune aree che già soffrono più pesantemente la contrazione del mercato.

Gli osservatori regionali comprendono un rappresentate unico delle professioni sanitarie. La FNOVI aveva invitato gli Ordini ad attivarsi affinché questo rappresentante potesse essere un medico veterinario. La partita, non facile, è stata "vinta" dalla nostra professione nella Provincia Autonoma di Trento con il Collega Giovanni Zorzi. Nella Commissione Esperti tudi di Settore presso l'Agenzia delle Entrate è presente in rappresentanza della FNOVI il Collega Giuliano Lazzarini.