La Regione Lazio ha pubblicato le Linee guida per l'esercizio della libera professione intramuraria del personale e della dirigenza sanitaria. Il provvedimento attua la Legge 120/2007. Rafforzare la capacità competitiva delle aziende sanitarie.
In attuazione della Legge 120 agosto 2007, n. 120 "Disposizioni in materia di attività libero-professionale intramuraria e altre norme in materia sanitaria", la Regione Lazio ha emanato le Linee Guida che assicureranno al personale della dirigenza, medica, veterinaria e sanitaria "la piena attuazione dell'istituto della libera-professione intramuraria", che costituisce "un'area organizzativa di erogazione di servizi a pagamento, che saranno offerti sul mercato sanitario in parallelo all'attività istituzionalmente dovuta".
L'attività intramuraria può essere svolta "individualmente o in equipe", "fuori dall'impegno di servizio" e "su libera scelta dell'assistito e con oneri a carico dello stesso o di assicurazioni o di fondi sanitari integrativi del SSN". Scopo dichiarato, oltre al processo riorganizzativo dei servizi offerti ai pazienti e al diritto alla libera professione dei dirigenti, figura anche quello di "rafforzare la capacità competitiva dell'Azienda Sanitaria non solo sul mercato dei servizi garantiti e finanziati dal SSN in concorrenza con le strutture private, ma anche sul mercato più generale dei servizi sanitari".
L'esercizio della libera professione intramuraria non deve essere in contrasto con le finalità e le attività istituzionali dell'Azienda e lo svolgimento deve essere organizzato in modo tale da garantire l'integrale assolvimento dei compiti di istituto. I Direttori generali delle ASL e delle AO adottano un apposito regolamento aziendale per definire le modalità organizzative dell'attività libero professionale della dirigenza ( gli spazi d'esercizio, anche tramite convenzioni con le strutture private, definizione delle tariffe, modalità di prenotazione, organismi di verifica, distribuzione del fondo di perequazione). Le Aziende devono prevenire situazioni che possono determinare l'insorgenza di conflitto di interessi o di forme di concorrenza sleale.
Le tariffe sono determinate in accordo con i professionisti e sulla base del CCNL, attraverso la definizione di un tariffario idoneo ad assicurare l'integrale copertura di tutti i costi direttamente e indirettamente correlati alla gestione dell'attività libero- professionale intramuraria, ivi compresi quelli connessi alle attività di prenotazione e di riscossione degli onorari.
Nel caso non sia possibile esercitare al di fuori dell'orario di servizio, deve essere determinata la resa dell'orario relativo quantificata sulla base dei tempi oggettivi di assistenza., tempo che deve essere comunque recuperato. L'attività intramuraria deve essere inoltre prestata nella disciplina di appartenenza.
Fino alla realizzazione di spazi e strutture idonei, la libera professione può essere svolta utilizzando studi professionali, con detrazione fiscale delle spese sostenute. Prevista la copertura assicurativa della responsabilità dei dirigenti.
Per garantire una "corretta e trasparente gestione della libera professione intramuraria" e per "garantire la tutela dei diritti degli utenti del SSN", le Aziende hanno l'obbligo di predisporre una Carta dei Servizi e di "attivare un efficace sistema di informazione dei cittadini in ordine a tutte le prestazioni (sia quelle garantite dal SSN sia quelle in regime di libera professione) con le indicazioni di modalità di fruizione e dei tempi di attesa".