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BSE, FRANCIA: FARINE DI CARNE MA SOLO PER I MAIALI

BSE, FRANCIA: FARINE DI CARNE MA SOLO PER I MAIALI
I divieti introdotti dopo l'emergenza BSE sono in parte caduti, sulla scia di maggiori conoscenze scientifiche e di una maggiore capacità di prevenzione del rischio. Ma sulla proposta francese di reintrodurre le farine di carne il dibattito resta aperto. In Francia si pensa a reintrodurre le farine di carne, bandite dal 2000, dopo l'emergenza mucca pazza. La Federazione nazionale degli allevatori di suini sta negoziando con il ministero dell'agricoltura francese per presentare una richiesta ufficiale al Governo, finalizzata a consentirne la commercializzazione.

Gli allevatori chiedono un'analisi scientifica e incoraggiano le autorità francesi a rivolgersi all'EFSA perché si faccia "uno studio scientifico serio" sugli eventuali effetti sanitari negativi sugli allevamenti di suini. "Non chiediamo di tornare agli abusi precedenti - dichiara Guillaume Roué, vice presidente della Federazione - come quelle forme di cannibalismo per cui un tipo di animale si nutre di farine di bestiame di uno stesso tipo. Il nostro obiettivo, invece, è che si utilizzino le farine derivate dai maiali per nutrire il pollame e viceversa". "Ricorrere alle farine animali- prosegue Roué- ci permetterebbe di risparmiare quaranta centesimi per ogni chilo di carene prodotta, come dire ottanta milioni di euro in meno per i costi di produzione a livello nazionale". La Francia, terzo produttore, dopo Germania e Spagna, spende per l'alimentazione dei suini il 65% dell'intero costo di produzione, ma c'è di più: "grossi concorrenti come gli allevatori USA e Brasile le usano ed esportano indisturbati le loro carni verso l'Europa".

Il Ministro dell'agricoltura francese, Michel Barnier, non si è ancora pronunciato. In Italia, Assalzoo è scettica e sostiene che anche l'industria mangimistica d'Oltralpe non è d'accordo. Non si sbilancia l'Anas, l'Associazione nazionale degli allevatori dei suini che si limita a notare chela situazione italiana è diversa da quella francese. (fonte: Agrisole)