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ANIMALI SERBATOIO PER LA SARS?

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La fine dell’epidemia di Sars rallegra la comunità scientifica che rimane tuttavia preoccupata per i suoi possibili sviluppi futuri. Mauro Moroni, direttore dell’istituto di malattie infettive e tropicali dell’Università di Milano, spiega al quotidiano Repubblica: “Ci sono dei punti interrogativi oltre alle cose che conosciamo. Quello che sappiamo è che il responsabile della Sars è un virus nuovo per la specie umana. E che probabilmente è il frutto di una ricombinazione genetica tra un ceppo umano e uno animale, che è stato in grado di fare un salto di specie dall’animale all’uomo. Ora il punto interrogativo che resta è questo: la cessazione dei casi umani significa che non esiste più questo ceppo virale in natura oppure che è ancora presente in serbatoi, probabilmente animali?” Secondo Moroni è molto probabile che questo nuovo ceppo non si sia estinto di colpo e del tutto, ma che persista in alcuni animali che fungono da serbatoio. “Sicuramente animali che vivono in estremo oriente – precisa l’esperto- dove l’infezione è nata. Animali domestici o animali selvatici molto vicini all’uomo. Come lo zibetto, da cui è stato isolato un virus che sembra del tutto identico al virus della Sars. E se è così non si può non prendere in considerazione la possibilità che torni a riattivarsi nella stagione in cui si riattivano tutte le infezioni respiratorie”.