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LA DELIBERA

Medicina Veterinaria, Catanzaro riattiva il corso di laurea

Medicina Veterinaria, Catanzaro riattiva il corso di laurea
Il Senato accademico dell’Università Magna Graecia di Catanzaro ha deliberato l’avvio delle procedure per la riattivazione del corso di laurea magistrale in medicina veterinaria.


Con la delibera dell'8 giugno scorso, il Senato accademico dell'Università degli Studi Magna Graecia di Catanzaro ha approvato all'unanimità l'avvio delle procedure per la riattivazione del corso di laurea a ciclo unico in medicina veterinaria. Il corso rientrerebbe nell'offerta formativa 2023-2024 "sub condicione ai pareri che saranno formulati dal CUN (Comitato Universitario Nazionale)  e dall’ANVUR (Agenzia Nazionale Valutazione Università e Ricerca)"  e "fatto salvo il finanziamento da parte della Regione Calabria finalizzato alla realizzazione dell’Ospedale Veterinario".

Secondo quanto riferito dalla stampa locale, l'incarico è stato affidato al professor Domenico Britti, Veterinario, Presidente della Scuola di Farmacia e Nutraceutica dell’Ateneo.

Coldiretti Calabria sostiene la riattivazione del corso: “Abbiamo bisogno di un corso di laurea in veterinaria e adesso è il momento giusto”- ha dichiarato il suo Presidente Franco Aceto a margine di un incontro con il Rettore Giovanbattista De Sarro e il professor Britti. Alla base della riattivazione, i proponenti fanno valere la vocazione agro-zootecnica della Calabria. “Abbiamo necessità di formare professionisti che possono portare valore alla filiera e alle sue produzioni, dall’alimentazione al confezionamento dei prodotti"

Il corso di laurea in medicina veterinaria era stato attivato nel 2003, attraverso la formula dell’inter-ateneo. Nel 2010 venne disattivato.

Dopo la delibera del Senato accademico, Coldiretti promette “la massima determinazione” nel coinvolgere anche le istituzioni “ad ogni livello di rappresentanza”, per un “riequilibrio economico sociale tra le diverse aree del Paese per inaugurare una stagione di innovazioni istituzionali e di nuovi investimenti nella ricerca e formazione”.