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EFSA EMA

Fenilbutazione, la Commissione ha chiesto la valutazione dei rischi

Fenilbutazione, la Commissione ha chiesto la valutazione dei rischi
Le agenzie dell'UE forniranno consulenza scientifica entro il 15 aprile, a supporto della Commissione in merito ai recenti riscontri.

La Commissione europea ha chiesto all'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) e all'Agenzia europea per i medicinali (EMA) di eseguire una valutazione congiunta dei rischi per la salute umana derivanti dalla presenza di residui del farmaco antinfiammatorio fenilbutazone nella carne di cavallo. La richiesta fa seguito alla recente individuazione di prodotti a base di carne bovina adulterati con carne equina e al rinvenimento di fenilbutazone, noto anche come "Bute", in un piccolo numero di carcasse equine destinate alla filiera alimentare.


Per eseguire la valutazione del rischio congiunta, le due agenzie si avvarranno di tutte le prove scientifiche a disposizione e prenderanno in considerazione i dati e risultati dei test sulla carne equina in corso negli Stati membri, non appena disponibili.

In una dichiarazione congiunta l'EFSA e l'EMA renderanno noto il proprio parere su qualsiasi rischio potenziale per i consumatori derivante dalla presenza di residui di fenilbutazone nella carne equina. A tal riguardo le agenzie prenderanno in considerazione sia il rischio associato al consumo della stessa carne equina sia quello derivante da altri prodotti adulterati con carne equina. Alle agenzie è stato chiesto di raccomandare, se del caso, la necessità o meno di misure supplementari di controllo per ridurre al minimo qualsiasi rischio individuato.

Il fenilbutazone è impiegato sporadicamente in medicina umana per il trattamento di patologie infiammatorie gravi per le quali nessun altro trattamento è ritenuto idoneo. In medicina veterinaria il suo impiego è consentito in alcuni Stati membri come analgesico e antinfiammatorio in animali non destinati alla produzione di alimenti (cani e cavalli sportivi).

L'uso del fenilbutazone non è consentito per il trattamento di animali destinati alla filiera alimentare umana; pertanto l'eventuale presenza della sostanza negli alimenti di origine animale deriva dall'uso illecito di carcasse di cavalli trattati. (fonte: Efsa)

FAQ SUL FENILBUTAZIONE A CURA DI EFSA