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HPAI NEL PARCO FAUNISTICO

Aviaria, primo caso di H5N1 in Toscana

Aviaria, primo caso di H5N1 in Toscana
Rilevato un caso di influenza aviaria ad alta patogenicità in un rifugio per animali nel parco Chico Mendes (Cambi Bisenzio, Firenze). E' il primo caso di H5N1 in Toscana.


Un caso di influenza aviaria ad alta patogenicità H1N5 è stato individuato in un rifugio per animali Chico Mendes di San Donnino, alle porte di Firenze, che è stato immediatamente chiuso al pubblico per 30 giorni. Il sindaco di Campi Bisenzio Emiliano Fossi ha firmato un'ordinanza urgente per interdire l'area verde, così da scongiurare possibili rischi di trasmissione alle persone e altri animali.

Nel rifugio è stato rinvenuto un tacchino morto e altri morti sospette di volatili si sarebbero verificate nei giorni scorsi. Scattati gli accertamenti sulla carcassa, il tacchino morto è stato dichiarato un caso di influenza aviaria ad alta patogenicità dagli istituti zooprofilattici di Firenze, Roma e Padova, dove ha sede il Centro di referenza nazionale per l'influenza aviaria e la malattia di Newcastle. Nel parco è presente un laghetto, meta anche di uccelli migratori che rappresentano un possibile veicolo e serbatoio per l'aviaria.

Coordinamento regionale- "Dopo aver condotto accurati esami su alcuni volatili presenti nel parco Chico Mendes, l'Azienda USL Toscana Centro ha individuato un focolaio di influenza aviaria ad alta patogenicità H1N5". Come spiega l'????????? ???????? ?????????, «Si tratta di una scelta necessaria anzitutto per evitare possibili rischi per i cittadini. Nei prossimi giorni ci coordineremo con gli uffici di igiene pubblica della USL Toscana Centro e con gli esperti della Regione per individuare gli animali colpiti dall'aviaria e circoscrivere il pericolo».

Area faunistica- Gli interventi di riqualificazione faunistica del parco Chico Mendes - spiega una nota del Comune- hanno previsto la realizzazione di isole lacustri dove permettere la nidificazione e la sosta degli uccelli acquatici, l'installazione di nidi artificiali per rapaci diurni e notturni. E' stato realizzato anche un intervento di ripopolamento ittico dei tre laghetti di maggiori dimensioni con tinche, carpe, lucci, alborelle e scardole, specie tipiche della fauna locale. Il parco è recintato e lungo il suo perimetro è stata piantata una siepe arbustiva che rimane leggermente sollevata dal terreno per permettere il libero passaggio della fauna selvatica.