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REPORT 2018

In Toscana, 1 cane ogni 8 abitanti. Adozioni in crescita, razze in calo

In Toscana, 1 cane ogni 8 abitanti. Adozioni in crescita, razze in calo
La situazione del randagismo e degli animali d'affezione in Toscana (dati del 2018) è descritta nell'ultimo report annuale della Regione.

Gli animali da compagnia mantengono il loro valore sociale e sono spesso motivo del mantenimento di attività motoria nella popolazione anziana. Nel report della Regione Toscana, riferito al 2018, sono descritte le cifre e le attività, professionali e non, che fanno perno sul popoloso database regionale.

Solo nel 2018, sono stati iscritti nell'anagrafe toscana ben  53.207 cani, di cui 40.614 da Veterinari Libero professionisti e 12.593 da Veterinari del Servizio Sanitario Regionale .

L'Anagrafe
- La popolazione canina (557167 soggetti) è distribuita in modo omogeneo, in riferimento alle nuove Az.USL. La Regione registra quindi 1 cane ogni 8 abitanti, in confronto alla media nazionale, stimata in 1 cane ogni 25 abitanti.
Le registrazioni anagrafiche dei gatti indicano 39.974 soggetti, ma la Regione stima una popolazione felina reale di 1,2 mln di soggetti.

Restituzioni- Il report evidenza una "alta percentuale" di cani restituiti grazie all’Anagrafe, "che consente un concreto risparmio di risorse sia in termini di spese di mantenimento in canile che in danni da randagismo". Un dato, è scritto nella relazione che  consente di "guardare con un certo ottimismo al futuro, permettendo di orientare lo sforzo verso attività di maggiore portata, in termini di promozione culturale e prevenzione, nonché di tutela".

Indicatore delle morsicature verso uomo ed aggressioni verso animali-  I dati mostrano un progressivo aumento degli episodi. Dalle cronache emergono casi di notevole gravità, che facilmente avrebbero potuto essere fatali. La diffusione di razze da presa, accanto ad una diffusa incompetenza, sono gli elementi da controllare: appare opportuno intervenire a definire una procedura più adeguata, rispetto alla mutata condizione epidemiologica e sociale.
L’attuale azione di controllo è impostata sul rischio rabbia, oggi trascurabile, a fronte di un concreto rischio di lesioni. Il nuovo Piano Sanitario ha riconosciuto l’attualizzazione della profilassi antirabbica come azione di rinnovato impegno nella prevenzione.

Razze in crisi- L’allevamento canino, tradizionale attività di eccellenza regionale per alcune razze, condivide il comune stato di crisi di tutta Italia. La Regione individua le ragioni di questa tendenza nella riduzione dell’attività venatoria, costi alti, concorrenza della produzione di altri paesi, una diverso approccio degli utenti, orientati all’adozione di ex randagi piuttosto che all’acquisto di cani di razza. L’attuale tendenza- si legge nel report-  è l’adozione di cani, non di razza, provenienti da Canili, in larga parte al di fuori della Regione, scelti attraverso i molteplici canali del Volontariato.