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PROTOCOLLO IN TOSCANA

Malati terminali in compagnia dei loro cani e gatti

Malati terminali in compagnia dei loro cani e gatti
Ultime ore con il proprio animale compagnia. E' possibile negli hospice dell'Azienda sanitaria di Firenze.
Il progetto riguarda, in particolare gli hospice di San Felice a Ema, delleOblate e al San Giovanni di Dio. Gli animali d'affezione, cani o gatti possono entrare e stare con i loro padroni per rendere meno duro il distacco.

Un protocollo finalizzato all'accesso e alla permanenza all'interno della struttura di cani e gatti appartenenti al nucleo familiare dell'ospite, messo a punto all'hospice di San Felice a Ema, dove, insieme ai volontari della Fondazione italiana di leniterapia (File), l'esperto personale della Asl accompagna chi si trova nella fase terminale di una malattia inguaribile.

Il protocollo, alla cui stesura hanno collaborato Cristina Rossi della direzione infermieristica e Carlo Ciceroni del Servizio di sanita' pubblica veterinaria, serve a fornire a operatori e volontari
le informazioni su come favorire questa compagnia, in tutta sicurezza per se' e per gli ospiti del centro. Si consolida una prassi - spiega una nota dell'Asf - che era in uso da tempo e che lo scorso anno
consenti' a un paziente delle Oblate di decidere serenamente di rinunciare alla dialisi pur di restare accanto al suo setter che gli era saltato sul letto.

I tre hospice dell'azienda dispongono complessivamente di 31 posti letto e hanno ospitato lo scorso anno circa 600 persone, per le quali si e' cercato fino all'ultimo minuto di migliorare la qualita' della vita, trattandola con ogni mezzo idoneo, medico, assistenziale, psicologico, spirituale, e con tutto il supporto e l'assistenza possibili a dare pienezza e conforto, in quel tempo residuo, sia al paziente che ai familiari, ai conoscenti piu' vicini e per fronteggiare il dolore, la separazione, la morte e il lutto.

Un protocollo  -Gli animali sono i benvenuti, salvo il rispetto di alcune regole messe a punto all'hospice di San Felice a Ema stese con la collaborazione di Cristina Rossi della direzione infermieristica e di Carlo Ciceroni del servizio di Sanità pubblica veterinaria. Sono informazioni utili al personale Asl e ai volontari della Fondazione italiana di leniterapia (File) su come favorire la compagnia dei quattrozampe, in tutta sicurezza per sé e per ospiti della struttura. Al centro del protocollo è la certificazione dei familiari che garantiscono la buona salute dell'animale ma anche il suo buon carattere. Saranno i parenti a portare fuori l'amico a quattrozampe quando ne ha bisogno e saranno loro responsabili del suo comportamento. Il personale dell'hospice viene avvertito dell'arrivo dell'ospite particolare e può organizzare l'accoglienza: spostare il vicino di stanza che ha paura degli animali ad esempio o gestire le attività di quel giorno in modo da dare il benvenuto al quattrozampe.

Foto: ANSA