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CHIUSURA A LUGO

Forlì un grande polo della sicurezza alimentare?

Forlì un grande polo della sicurezza alimentare?
Interrogazione in merito alla chiusura della sede di Lugo (RA) dell'Istituto zooprofilattico sperimentale della Lombardia e dell'Emilia-Romagna.
"Sembra avvicinarsi la chiusura della sede di Lugo dell'Istituto Zooprofilattico sperimentale della Lombardia e dell'Emilia-Romagna, e il probabile trasferimento delle attività nel nuovo stabilimento di Forlì, che dovrebbe diventare un grande polo regionale della sicurezza alimentare. A darne notizia, il consigliere regionale Pd Mario Mazzotti, che sulla vicenda ha presentato un'interrogazione alla Giunta regionale.
Durante un incontro con i dipendenti in servizio a Lugo e i rappresentanti sindacali la proprietà avrebbe infatti annunciato che la consegna della nuova sede – i cui lavori sono costati 10 milioni di euro, finanziati interamente con fondi propri – è prevista entro marzo 2014. I lavoratori della sezione ravennate, invece, dovrebbero essere trasferiti tra maggio e giugno di quest'anno.

Tra le cause del trasferimento il rapporto tra costi e attività: la direzione generale dell'Istituto ha dichiarato la sede di Lugo al limite della sopravvivenza, registrando invece buoni volumi di attività nella sezione forlivese. La sede di Forlì risulta effettivamente la prima in regione per rapporto tra attività totale e costo totale (75,58%), seguita da Reggio Emilia (73,15%) e Lugo (50,34%). A seguire, le sedi di Bologna, Parma, Ferrara, Modena e Piacenza. Anche a livello nazionale Forlì è prima, seguita da Reggio Emilia, Brescia (58,86%), Mantova (56,35%) e, ancora una volta, Lugo. Il totale delle attività della sede di Lugo è cresciuto del 40% nel primo trimestre del 2013 rispetto all'anno precedente; del 6% nel secondo trimestre e del 10% nel terzo, registrando un aumento del fatturato, rispettivamente, del +2%; +31% e +43% e un calo dei costi che nel terzo trimestre è risultato pari a -3%. La sede di Forlì, invece, ha visto un calo del 6% del totale delle attività nel primo trimestre del 2013 rispetto allo stesso periodo del 2012; del -3% nel secondo trimestre e un aumento del 2% nel terzo trimestre, con un fatturato pari, rispettivamente a -13% nel primo trimestre e – 8% nel terzo e un calo dei costi del 5% nel terzo trimestre del 2013.

«Quella di Lugo non è dunque un'attività priva di vita – commenta Mazzotti –. Il suo trasferimento potrebbe creare disequilibri e, visto il suo ruolo e l'importanza del presidio territoriale, avere ripercussioni negative sull'utenza privata e sul livello di controllo della salubrità». L'istituto Zooprofilattico opera nel Servizio Sanitario Nazionale, garantendo alle Regioni e ai servizi veterinari delle Ausl locali le prestazioni e la collaborazione tecnico-scientifica in materia di igiene e sanità pubblica per quanto riguarda gli animali e i prodotti di origine animale. Ma a livello locale non è stato attivato alcun confronto sul trasferimento, anche se vi è una legge regionale che prevede che "l'istituzione di nuove sezioni provinciali o la eventuale soppressione di quelle esistenti sono soggette a formale atto di approvazione della Giunta della Regione nel cui territorio l'istituzione o la soppressione è proposta".

La rilevanza di un importante presidio locale «si è dimostrata anche nell'estate 2013, in occasione dell'emergenza legata all'influenza aviaria H7N7, nel corso della quale la sezione di Lugo ha effettuato oltre 12 mila esami – dice ancora Mazzotti -, che hanno portato alla rilevazione di 2 ceppi di virus influenzale H7N7 ad alta patogenicità in allevamenti di pollastre e di 3 ceppi influenzali non patogeni in allevamenti di anatre».
Per queste ragioni, Mazzotti ha presentato un'interrogazione alla Giunta "per sapere se sia pervenuta formalmente una richiesta di chiusura della sede di Lugo e quale sia la posizione della Regione nel merito, nonché quali azioni si intendano porre in essere, tenuto conto anche delle consolidate forme di confronto con le parti istituzionali e sociali che caratterizzano la nostra Regione – si legge nel documento –, e per conoscere se esista un disegno di riordino complessivo delle sedi regionali, all'interno del quale soltanto potrebbe avere un senso la chiusura della sede di Lugo, il cui rapporto tra costo e attività è migliore di altre sedi e che serve un vasto territorio nel quale l'allevamento è molto diffuso".

Il 22 gennaio si terrà un altro incontro tra lavoratori, sindacati e proprietà. In quella sede, «speriamo siano date risposte concrete alle giuste preoccupazioni delle rappresentanze sindacali e dei dipendenti – conclude Mazzotti - e ai fondati timori di pesanti ricadute sul territorio».

Il testo dell'interrogazione (atto 4966) sarà pubblicato qui.