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SICILIA

Gli enormi vantaggi del medico veterinario di base

Gli enormi vantaggi del medico veterinario di base
Contro il randagismo e la crisi "è necessario assumere decisione drastiche". In Sicilia si guarda al progetto Leavet dell'ANMVI.

"Un medico veterinario di base, convenzionato A.S.L., comporterebbe per gli enti locali un risparmio notevole proprio perché avrebbe come obiettivo quello di risolvere in maniera definitiva il problema del randagismo.
E' necessario assumere delle decisioni drastiche, soprattutto in una realtà problematica come quella di Castelvetrano-Selinunte, evitando così soluzioni che potrebbero apparire risolutive ma che in realtà si rivelano, a lungo andare, assolutamente inutili".

Da Selinunte si leva un appello all'Amministrazione regionale siciliana che si richiama al progetto di Medicina Veterinaria di Base proposto dall'ANMVI e che era stato inserito nella riforma della Legge 281/91 durante la scorsa Legislatura. "Alla luce della nostra realtà - si legge sul quotidiano locale-  l'impossibilità per molti di accudire un amico a quattro zampe ostacola indubbiamente le adozioni presso i canili o le associazioni animaliste locali e, in un territorio come il nostro, fortemente segnato dalla piaga del randagismo, questo si rivela essere un enorme problema da risolvere e nella maniera più celere possibile".

"La soluzione - prosegue l'autrice, che è anche una operatrice volontaria- potrebbe essere proprio la realizzazione di una medicina veterinaria di base convenzionata, al fine di sostenere le fasce sociali più svantaggiate, favorendo le adozioni e conseguentemente riducendo drasticamente gli esorbitanti dati di cani investiti, maltrattati, abbandonati. Il sostegno economico che un progetto simile potrebbe far avere alle famiglie economicamente più deboli, indubbiamente apporterebbe anche dei vantaggi dal punto di vista del benessere collettivo e soprattutto dei vantaggi in termini di risparmio economico per gli enti locali, che di fatto affrontano ingenti spese per far fronte al problema del randagismo, evidentemente con scarsi risultati".

L'ANMVI (Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani) ha, già da tempo, promosso il progetto LEAVET- ricorda l'articolo-  che mira proprio ad eliminare il problema del randagismo alla radice, favorendo la realizzazione concreta di una rete di strutture veterinarie private in regime di convenzione per l'erogazione di prestazioni con caratteri di sanità pubblica e prevenzione veterinaria.
L'obiettivo deve essere proprio quello di favorire il salvataggio di quanti più animali possibili alla luce di una politica di sostegno economico verso chi ne ha bisogno, in base al reddito, consentendo così una migliore riuscita del progetto che, è evidente, risulta avere un interesse riscontrato in tutta la collettività".

Esperienze pilota sono state già attuate su scala territoriale dall'ANMVI sia nel Lazio che nelle Marche. In Umbria è già stata avanzata una proposta di legge regionale a tutela degli animali di affezione e per la lotta al randagismo che prevede proprio la realizzazione di un sistema nel quale le prestazioni di medicina veterinaria siano "di base" e che prevede, per i veterinari liberi professionisti, di ottenere l'accreditamento e la possibilità di operare in tutto il territorio regionale e stipulare convenzioni con Comuni, Asl e associazioni animaliste.

"Perché non fare la stessa proposta di legge in una Regione come la nostra notoriamente dilaniata dal fenomeno randagismo?"