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SECONDA APPROVAZIONE

IA e professioni: funzione di supporto ed equo compenso

IA e professioni:  funzione di supporto ed equo compenso
La Camera ha approvato in seconda lettura il disegno di legge che disciplina, per la prima volta nell'ordinamento nazionale, l'intelligenza artificiale.

Senza variazioni per quanto concerne le professioni, il ddl sulla IA è stato trasmesso al Senato per la terza lettura. Una volta approvato dal Parlamento, il Governo avrà dodici mesi di tempo per i decreti attuativi. 

Professioni intellettuali- L'utilizzo di sistemi di intelligenza artificiale nelle professioni intellettuali è finalizzato al "solo esercizio delle attività strumentali e di supporto all'attività professionale e con prevalenza del lavoro intellettuale oggetto della prestazione d'opera". La norma è tesa a stabilire il primato dell'apporto professionale su quello dell'intelligenza artificiale che assume una connotazione sussidiaria e strumentale. 
La legge chiede che sia assicurato anche il rapporto "fiduciario" tra professionista e cliente. A questo scopo, le informazioni relative ai sistemi di intelligenza artificiale utilizzati dal professionista devono essere comunicate al destinatario della prestazione intellettuale "con linguaggio chiaro, semplice ed esaustivo".

Alfabetizzazione dei professionisti- Spetta agli Ordini professionali e alle associazioni di categoria promuovere percorsi di alfabetizzazione e di formazione all'uso dei sistemi di intelligenza artificiale rivolti ai professionisti dello specifico settore.

Equo compenso- Tra i criteri di delega, è contemplato il riconoscimento di un equo compenso, modulabile sulla base delle responsabilità e dei rischi connessi all'uso dei sistemi di intelligenza artificiale da parte del professionista.

Professioni sanitarie-  Le parti della legge dedicate ai sistemi di intelligenza artificiale in ambito sanitario appaiono calati al settore della medicina umana. L'IA è un supporto nei processi di prevenzione, diagnosi, cura e scelta terapeutica, "lasciando impregiudicata la decisione, che è sempre rimessa agli esercenti la professione medica". I sistemi di intelligenza artificiale utilizzati in ambito sanitario e i relativi dati impiegati "devono essere affidabili, periodicamente verificati e aggiornati al fine di minimizzare il rischio di errori e migliorare la sicurezza dei pazienti".

Uso dell'IA in ambito pubblico- Le pubbliche amministrazioni utilizzano l'intelligenza artificiale allo scopo di incrementare l'efficienza della propria attività, di ridurre i tempi di definizione dei procedimenti e di aumentare la qualità e la quantità dei servizi erogati ai cittadini e alle imprese. Il suo funzionamento e la tracciabilità del suo utilizzo devono essere noti a tutti gli interessati.

Il disegno di legge torna all'esame del Senato per la terza lettura.

Disegno di legge n. 1146-B
(Approvato dalla Camera il 25 giugno 2025)