Imputazione coatta per tre indagati che aggredirono il Veterinario in clinica. L'ha chiesta il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Lecce.
Non ci sarà l'archiviazione per il caso di violenza subita da un Veterinario del leccese nella sua clinica. Il Gip ha ordinato al Pubblico Ministero l'imputazione coatta per violenza privata nei confronti di tre indagati, che lo accusavano di aver sbagliato la cura del proprio cane. Lo riferisce il notiziario lecceprima.it
I fatti- A dare il via al procedimento era stata la denuncia, nel 2024, del medico veterinario. Stando alla ricostruzione accusatoria, tre persone si erano presentate nella clinica veterinaria per quella che agli atti viene definita una “vera e propria imboscata premeditatamente organizzata”. L’aggressione verbale è degenerata quando uno dei tre ha lanciato frasi ingiuriose al Veterinario, poi la "condotta costrittiva". Il professionista sarebbe stato costretto a indietreggiare fino a ritrovarsi con le spalle al muro in un angolo della stanza, salvo poi riuscire a chiamare il 113. All’arrivo degli agenti, l'aggressore avrebbe falsamente dichiarato di essere stato picchiato dal professionista.
L'ordinanza del Gip- Per il Gip sussiste una “condotta costrittiva da parte degli indagati, giacché gli stessi hanno costretto il professionista a indietreggiare fino a terminare in un angolo con le spalle al muro”, si legge nell’ordinanza con la quale è stata accolta l’opposizione alla richiesta di archiviazione e la tesi del legale difensore del professionista. Il Pubblico ministero dovrà formulare l’imputazione per violenza privata nei confronti degli indagati. Quanto alle offese, invece, in linea all’analisi della Procura, la gip ha osservato che il reato di ingiuria è ormai un illecito perseguibile in sede civile.