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LA SENTENZA

Tariffe omeopatici, TAR accoglie il ricorso delle aziende

Tariffe omeopatici, TAR accoglie il ricorso delle aziende
Il TAR del Lazio si è pronunciato sul ricorso contro il Ministero della Salute e AIFA per l'annullamento del Decreto Balduzzi 158/2012 nella parte riguardante i medicinali omeopatici.

Il TAR del Lazio ha accolto il ricorso delle aziende omepatiche contro il decreto tariffe che avrebbe messo in ginocchio il mercato omeopatico. L'aumento del costo di rinnovo e registrazione semplificata dei medicinali omeopatici e antroposofici, previsto dal decreto di marzo 2013, è illegittimo. Le aziende omeopatiche ora possono guardare con più tranquillità al futuro, dopo l'allarme provocato dall'aumento di 700 volte della tariffa precedente.

"E' certamente un passo importante per l'industria omeopatica, per i pazienti e per i medici" afferma Fausto Panni, Presidente di Omeoimprese, "Il nostro ricorso è stato accolto: le tariffe di rinnovo e registrazione semplificata vanno aumentate solo del 10% come previsto dalla legge Balduzzi. Ora ci aspettiamo che il Ministero della Salute, che si è impegnato anche con il Parlamento, intervenga rapidamente sui tempi di presentazione delle domande di rinnovo e sulla semplificazione della documentazione richiesta". Il tema delle tariffe infatti non è l'unico problema in campo per le aziende omeopatiche, che a meno di due anni dalla scadenza della presentazione delle domande di rinnovo non sono ancora state messe in grado di completare la compilazione dei dossier. Senza contare la stretta ingiustificata sulle officine di produzione italiane

Il TAR riconosce il diritto dello Stato italiano di aumentare le tariffe del 10%. Questo implica che, rispetto alla precedente tariffa di 31 euro richiesta per la registrazione di un medicinale omeopatico unitario è consentito un aumento del 10% e che, rispetto alla tariffa di 154,95 euro richiesta per la registrazione di un medicinale complesso (altrimenti definito come specialità aziendale), è ammesso un aumento del 10%.
Ma il TAR ritiene, viceversa, illegale che essa possa essere aumentata fino al 70.000%. Alcuni medicinali, infatti, per essere registrati avrebbero dovuto pagare una nuova tassa di registrazione fino a circa 20.000 euro. Per quanto riguarda le tariffe per i medicinali omeopatici di nuova registrazione non soggetti a procedura semplificata la sentenza è stata invece sfavorevole, quindi rimangono invariate le tariffe fissate dal decreto.

Auspicato da settore, dopo questo intervento della magistratura, un nuovo Decreto legge finalmente equo. Rimane da capire, ad oggi, cosa ne sarà della scadenza di registrazione dei medicinali omeopatici in Italia già fissata al 31 dicembre 2015 e che, per forza di cose, si ritiene dovrà essere posticipata, dato che le aziende hanno avuto quasi un anno di attesa per la sentenza del TAR.