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LA RISPOSTA

Traffico di pet, Kyriakides: no alla banca dati interconnessa

Traffico di pet, Kyriakides: no alla banca dati interconnessa
La creazione di una banca dati europea interconnessa pone un problema giurdico di "proporzionalità". La risposta della Commissaria europea alla Salute.



"Il Parlamento Europeo intende potenziare la protezione e il benessere degli animali". Una breve nota stampa di Strasburgo ha chiuso ieri sera la discussione plenaria sul commercio illegale di cani e gatti, assicurando il prosieguo delle iniziative sollecitate da alcune interrogazioni e da una proposta di risoluzione. Ma durante la plenaria di ieri, Nikolina Brnjac (Presidente in carica del Consiglio) e Stella Kyriakides (Commissaria alla Salute nella foto) hanno delineato (video) un percorso orientato al rafforzamento della legislazione esistente piuttosto che all'emanazione di nuove norme.

Le interrogazioni discusse ieri a Strasburgo mettevano l'accento sulla creazione di un sistema anagrafico europeo, chiedendo di:
- verificare se gli Stati membri stiano migliorando il coordinamento dei loro sistemi di identificazione e registrazione di cani e gatti
-emanare di un atto delegato della Commissione- nel quadro della normativa in materia di sanità animale- che realizzi l'interconnessione telematica delle banche date nazionali.

La risposta della Commissaria alla Salute- "Dobbiamo partire dal fatto che il commercio e l’identificazione degli animali da compagnia sono materie regolamentate a livello nazionale e che la responsabilità è degli Stati Membri- ha risposto la Commissaria Stella Kyriakides. Il benessere dei cani e dei gatti, la loro identificazione e registrazione e la movimentazione nei loro territori sono di competenza nazionale- ha puntualizzato.

Per gli animali all'interno dell'Unione e anche extra UE, "ci sono delle regole chiare per i movimenti commerciali e non commerciali, per proteggere la salute degli animali e imperdire la propagazione di malattie come la rabbia. Bisogna quindi garantire che siano identificati e vaccinati". Il commercio illegale, "non è un problema di assenza di regolamentazione, ma di assenza di applicazione della legislazione esistente. E' su questo che dobbiamo investire".

Kyriakides prosegue: "Abbiamo rafforzato il quadro normativo per aiutare gli Stati Membri ad affrontare il commercio illegale e la nuova legge che entrerà in vigore nel 2021 (Reg. 2016/429) ha portato dei cambiamenti importanti". La Commissaria alla salute ne cita alcuni, partendo dalla registrazione di tutti gli allevamenti di cani e gatti e di tutti i trasportatori. Inoltre, la stessa legge incoraggia gli Stati Membri a dare garanzie sui centri di raccolta e di smistamento di cani e gatti. "Noi crediamo che siano misure sufficienti per affrontare il commercio illegale”- ha affermato. Ma “è cruciale che queste regole vengano applicate" e per questo Kyriakides cita le seguenti azioni:
- un piano di controllo coordinato sulla vendita di cani e gatti on line, per dare un sostegno agli Stati Membri nel controllare più efficacemente la Rete
- l'iniziativa volontaria della piattaforma benessere animale degli animali da compagnia, con linee guida sul benessere animale.
- la formazione dell’autorità nazionale attraverso l’iniziativa Better training per il controllo degli animali e degli alimenti

"Non è invece presa in considerazione una Banca dati interconnessa: è questione di proporzionalità"- ha dichiarato la Commissaria. "Sarebbe sproporzionata rispetto al rischio per la salute animale, a meno che non ci sia una indicazione di valore aggiunto europeo".  Vigileremo sulla situazione e lavoreremo con gli Stati Membri e i portatori di interessi, ha concluso.

Anche Nikolina Brnjac, a nome del Consiglio e degli Stati Membri, ha insistito sull'importanza di una "adeguata applicazione" della normativa esistente, richiamando oltre al Reg. 2016/429 anche il nuovo Regolamento sui controlli ufficiali. "Un gruppo di lavoro europeo sta discutendo su come rafforzare i controlli sul commercio illegale e sulla cooperazione fra Stati Membri e ci aspettiamo che i lavori proseguano", ha dichiato Brnjac nel ribadire che identificazione e tracciabilità sono "fondamentali".

La proposta di risoluzione- Il tema è la protezione del mercato interno e dei diritti dei consumatori dell'Unione europea dalle ripercussioni negative del commercio illegale di animali da compagnia. Lo strumento è una risoluzione del Parlamento Europeo che, se approvata, impegnerà la Commissione Europea e il Consiglio ad una serie di misure riguardanti:
  • Identificazione e registrazione di cani e gatti
  • Piano d'azione dell'UE per contrastare il commercio illegale di animali da compagnia
  • Controlli e migliore applicazione della legislazione dell'UE
  • Cooperazione, comunicazione e formazione
La risoluzione dovrà essere esaminata dall'Europarlamento in prima lettura, dopo il via libera della Commissione ENVI (Salute e Ambiente)

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