Giovedì, 5 Giugno 2025
  • Utenti 10
  • Articoli pubblicati dal 4 novembre 2001: 32425
cerca ... cerca ...
WEBINAR MINSAL IZSLER

Afta epizootica: "il livello di allerta è altissimo"

Afta epizootica: "il livello di allerta è altissimo"
Webinar dell'IZSLER per far conoscere tutto ciò si sta facendo per impedire l’ingresso in Italia del virus dell'afta epizootica. Il tempo della prevenzione è adesso.

“Prevenire la possibilità che il virus dell'afta entri nei nostri territori. Condividere insieme, a chi vive quotidianamente all'interno degli allevamenti, gli operatori anche ai colleghi veterinari professionisti, le azioni che stiamo portando avanti”. Questo lo scopo del webinar trasmesso oggi dall’IZSLER (video), nelle parole del Direttore Generale della Sanità Animale Giovanni Filippini. Un incontro via streaming molto partecipato, moderato dal Direttore Giorgio Varisco e arricchito dalle presentazioni di Tiziana Trogu, Silvia Bellini e Giovanni Loris Alborali.

L’Unione Europea non aveva più avuto casi di afta dal 1993. Fatta eccezione per una sporadica comparsa nel 2015, è da gennaio di quest’anno che la malattia è tornata a minacciare seriamente il territorio europeo, inizialmente con il primo caso in Germania e a seguire con i focolai di Ungheria e Slovacchia. Sono due e sono diversi i virus che hanno generato il focolaio tedesco – rimasto unico e limitato- e i focolai in Ungheria e Slovacchia. Turchia e Pakistan - i Paesi di riconoscimento dei virus- testimoniano la portata globale del rischio: le movimentazioni rappresentano il primo grado di preoccupazione per il mercato unionale e, a maggior ragione per un Paese indenne come l’Italia.

La UE non chiuderà le frontiere interne - Sul mercato europeo gli animali da vita e da macello stanno circolando. E non potrebbe esser diversamente, come spiega il Direttore Generale della Sanità Animale Giovanni Filippini: “Abbiamo cercato di forzare un po’ la mano chiedendo alla Commissione Europea di chiudere le nostre frontiere, ma il principio di regionalizzazione non lo consente. Quindi abbiamo messo in atto una serie di misure sia per gli animali da vita che per gli animali da macellazione”.
Il Dg Filippini parla di “livello di allerta altissimo”, specie nel periodo pasquale ad elevata densità di movimentazioni (senza sosta nei centri di raccolta, specifica Filippini). In Italia entrano animali dal territorio unionale, ma non dai territori in restrizione per afta, ciononostante le misure alla frontiera orientale italiana sono rigorose e consistono nella disinfezione dei veicoli in corso dal 12 aprile, come da recente nota ministeriale.

Una banca del vaccino in Italia – È già disponibile una banca europea per lo stoccaggio dei vaccini contro l’afta epizootica, ma presto l’Italia ne avrà una propria. “Abbiamo deciso di avviare le procedure amministrative per dare la possibilità all'Istituto Zooprofilattico di Brescia di recuperare un numero di dosi sufficiente a coprire prima fase di emergenza” - spiega Filippini che subito dopo chiarisce: “Ovviamente nessuno in questo momento si auspica di intervenire con la vaccinazione. In questo momento non pensiamo assolutamente alla vaccinazione”.
“Spiegare bene che cosa stiamo facendo” - Il Ministero della Salute sta lavorando in prevenzione. “Diciamo che possiamo ritenerci soddisfatti di tutto quello che stiamo che stiamo facendo, comprese iniziative come questo webinar utile anche per dare raccomandazioni di biosicurezza”

Cosa deve fare già da oggi l’allevatore- “E’ importantissimo che il settore bovino migliori i livelli di biosicurezza”- ha esordito Giovanni Loris Alborali, raccomandando l’attuazione immediata negli allevamenti di alcune misure. La prima è quella di evitare l'ingresso di animali vivi da aree a rischio. E poi:
- Limitare l’ingresso di animali e ammette solo quelli da fonti conosciute
- Gestire la movimentazione dei veicoli
- Pulire e disinfettare i veicoli
- Evitare di somministrare a suini “avanzi di cucina”, facendo attenzione al personale dell’allevamento e familiari
- Quarantena
Sottolineando come le misure di biosicurezza valgano universalmente per la protezione dalle malattie, Alborali ha evidenziato l’importanza della gestione dei veicoli: “poche precauzioni che oggi diventano importantissime”, soprattutto per l’allevamento da latte, interessato da ingressi quotidiani di veicoli per il ritiro del prodotto. Per quanto riguarda il carico di animali per il macello, la raccomandazione è di limitarne il numero e di applicare sistemi di pulizia e disinfezione. Non da ultimo, l’invito alla recinzione degli stabilimenti, con un solo punto di entrata. E ancora: ricorrere alla quarantena per ridurre il rischio di trasmissione -che nel caso dell’afta sarebbe “rapida e molto violenta”.
Per quanto riguarda i suini, Alborali ha messo in guardia anche dall’eventuale somministrazione di prodotti alimentari introdotti da personale o da familiari di rientro dai Paesi d’origine. Questi prodotti potrebbero rappresentare un veicolo involontario e accidentale di introduzione del virus, con effetti di propagazione rapidissimi dal box a tutto l’allevamento.

Un veterinario formato è in grado di diagnosticare clinicamente la malattia- Scenari di rischio ed epidemiologici sono stati decritti da Tiziana Trogu e Silvia Bellini. Le relatrici dell'IZSLER hanno evidenziato l'importanza di conoscere e riconoscere la malattia, anche ricorrendo alla diagnosi precoce (la rete degli Istituti è in grado di restituire risultati in 4-5 ore dall’invio del campione). “Fare tutto il possibile per tenere la malattia lontana dai nostri allevamenti”- è stato il leit motiv del webinar, rinforzato dalla raccomandazione del Direttore Generale dell’IZSLER Giorgio Varisco: “Cominciate subito a gestire le misure di biosicurezza” a partire dalla pulizia dei veicoli in entrata.
Il tempo della prevenzione e della preparedness è proprio quando la malattia non c’è.

Piano di emergenza aggiornato